Reato di Autoriciclaggio – Articolo 648-ter.1 codice penale

1. Cos’è il reato di Autoriciclaggio.

L’Autoriciclaggio, disciplinato dall’Articolo 648-ter.1 del Codice Penale, si configura quando l’autore del reato presupposto (es. furto, frode, corruzione) utilizza, sostituisce o trasferisce i proventi di origine illecita in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative con l’obiettivo di ostacolare l’identificazione della loro provenienza.

Questa normativa è stata introdotta per contrastare l’autorimpiego dei profitti illeciti nel circuito legale, superando la precedente impunità dell’autore del delitto base. L’elemento cruciale del reato è l’azione attiva di reimpiego. La legge esclude espressamente dalla punibilità la mera utilizzazione o il godimento personale dei beni (ad esempio, l’acquisto di un bene di lusso per uso proprio). Per questo, l’analisi legale deve distinguere rigorosamente il reinvestimento attivo dal semplice circuito personale.


2. Testo dell’articolo 648-ter.1 codice penale: condotte punite e pene previste.

L’Articolo 648-ter.1 del Codice Penale descrive in modo preciso le condotte che configurano il reato di Autoriciclaggio e le pene previste. La norma è cruciale perché, pur sanzionando l’autore del reato presupposto, introduce la distinzione fondamentale tra l’azione punibile di reimpiego in attività economiche e la condotta non punibile di mero utilizzo o godimento personale dei proventi illeciti. L’analisi del testo è essenziale per comprendere i confini del reato.

Si applica la pena della reclusione da due a otto anni e della multa da euro 5.000 a euro 25.000 a chiunque, avendo commesso o concorso a commettere un delitto, impiega, sostituisce, trasferisce, in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative, il denaro, i beni o le altre utilità provenienti dalla commissione di tale delitto, in modo da ostacolare concretamente l’identificazione della loro provenienza delittuosa.

La pena è della reclusione da uno a quattro anni e della multa da euro 2.500 a euro 12.500 quando il fatto riguarda denaro o cose provenienti da contravvenzione punita con l’arresto superiore nel massimo a un anno o nel minimo a sei mesi.

La pena è diminuita se il denaro, i beni o le altre utilità provengono da delitto per il quale è stabilita la pena della reclusione inferiore nel massimo a cinque anni.

Si applicano comunque le pene previste dal primo comma se il denaro, i beni o le altre utilità provengono da un delitto commesso con le condizioni o le finalità di cui all’articolo 416 bis 1.

Fuori dei casi di cui ai commi precedenti, non sono punibili le condotte per cui il denaro, i beni o le altre utilità vengono destinate alla mera utilizzazione o al godimento personale.

La pena è aumentata quando i fatti sono commessi nell’esercizio di un’attività bancaria o finanziaria o di altra attività professionale.

La pena è diminuita fino alla metà per chi si sia efficacemente adoperato per evitare che le condotte siano portate a conseguenze ulteriori o per assicurare le prove del reato e l’individuazione dei beni, del denaro e delle altre utilità provenienti dal delitto.

Si applica l’ultimo comma dell’articolo 648.


3. Note procedurali dell’articolo 648-ter.1 codice penale: arresto, misure cautelari, prescrizione…

Dal punto di vista procedurale, il reato di Autoriciclaggio presenta un regime di severità elevata a causa della sua natura di delitto finanziario. È cruciale notare che, sebbene l’arresto sia solo facoltativo, il Fermo e le Misure Cautelari sono ammessi e le Intercettazioni sono uno strumento essenziale. La competenza processuale varia (Monocratico vs. Collegiale), rendendo l’analisi procedurale fondamentale per definire la strategia di difesa o di tutela.

  • Arresto e Fermo di Indiziato: L’arresto è facoltativo in flagranza (Art. 381 c.p.p.). Il Fermo di indiziato di delitto è consentito (Art. 384 c.p.p.), dato il rischio di fuga e l’allarme sociale connesso ai reati finanziari.
  • Misure Cautelari e Intercettazioni: Le misure cautelari personali sono pienamente consentite (Artt. 280 e 287 c.p.p.). Le Intercettazioni di conversazioni o comunicazioni sono ammesse (Art. 266 c.p.p.), strumento essenziale per tracciare i flussi finanziari illeciti.
  • Autorità Giudiziaria Competente: La competenza varia in base alla gravità: è del Tribunale collegiale se ricorre l’aggravante della criminalità organizzata (Art. 407 c.p.p.), altrimenti spetta al Tribunale monocratico nella maggior parte dei casi.
  • Procedibilità e Udienza: Il reato è perseguibile d’ufficio (Art. 50 c.p.p.), data la lesione all’ordine economico. L’Udienza preliminare è prevista (Artt. 416 e 418 c.p.p.).
  • Natura e Svolgimento del Reato: Il reato protegge l’ordine economico e il patrimonio. È un reato comune, ma la sua Forma di esecuzione varia: è libera al comma 1 (prima parte), ma vincolata al comma 2 (esercizio di professione). È un reato istantaneo che si perfeziona con l’azione di reimpiego, ma può essere eventualmente abituale.
  • Prescrizione e Termini: Il termine di prescrizione è di 8 anni. I termini di custodia cautelare sono classificati come medi (Art. 303 c.p.p.).
  • Elemento Psicologico e Tentativo: Richiede dolo generico (volontà e consapevolezza di compiere l’azione illecita). Il Tentativo è configurabile.
  • Benefici e Limiti: La Declaratoria di non punibilità per tenuità del fatto è possibile. Tuttavia, la Messa alla prova (Art. 168-bis c.p.) non è concedibile, dato il limite di pena previsto per questo istituto.

4. Esempi di casi reali del reato di Autoriciclaggio.

Per comprendere come si configura il reato di Autoriciclaggio, è cruciale analizzare casi che chiariscono il confine tra l’uso personale (non punibile) e il reimpiego in attività economiche o speculative (punibile). Questi esempi concreti illustrano come la Procura e i Giudici valutino l’azione dell’autore del reato presupposto e la sua volontà di ostacolare l’identificazione della provenienza illecita dei fondi.

Esempi dal punto di vista del presunto autore.

Mario e le scommesse illegali. Mario utilizza i proventi di attività di contraffazione per effettuare scommesse sportive di alto valore. Il reinvestimento in giochi d’azzardo, considerati attività speculative dalla giurisprudenza, configura il reato di autoriciclaggio. La strategia difensiva deve dimostrare che il denaro è stato utilizzato per il mero godimento personale (non punibile), e non per un’attività speculativa o economica.

Luigi e il fallimento fraudolento. Luigi, amministratore di una società fallita, sottrae beni patrimoniali aziendali per finanziare una nuova attività imprenditoriale. L’uso di tali beni per ostacolare l’identificazione e il loro trasferimento in una nuova impresa (anche intestata a terzi) configura il reato di autoriciclaggio. Questo esempio evidenzia la volontà di far apparire legittimo un capitale illecito attraverso un’operazione economica.

Antonio e la rete di prestanomi. Antonio, affiliato a un’organizzazione, utilizza una rete di prestanomi per acquistare terreni agricoli, giustificando i fondi come proventi di attività agricole. Il reimpiego tramite prestanomi e l’investimento immobiliare rendono difficile tracciarne la provenienza, integrando il reato di autoriciclaggio. Qui il reato è duplice: occultamento tramite prestanome e reinvestimento in attività economica (agricola).

Esempi dal punto di vista della persona offesa.

Giulia e i risparmi truffati. Giulia investe i suoi risparmi in un fondo che utilizza denaro proveniente da reati fiscali per finanziare speculazioni. In questo caso, Giulia è persona offesa dal reato di riciclaggio/autoriciclaggio in quanto l’intermediario ha cercato di mascherare la provenienza illecita dei fondi attraverso il circuito finanziario che ha poi causato il fallimento del fondo.

Marco e il danno aziendale. Marco, creditore di una società, subisce il danno quando l’amministratore trasferisce il patrimonio aziendale a un’altra ditta (intestata a un parente) prima del fallimento. Questo spostamento fraudolento dei beni configura autoriciclaggio in quanto ostacola il recupero del credito. La tua assistenza è cruciale per Marco per dimostrare il nesso causale tra la condotta e l’impossibilità di recupero.

Serena e l’eredità scomparsa. Serena scopre che il fratello ha impiegato i beni ereditati in operazioni speculative utilizzando falsi documenti per nasconderne l’origine e farli apparire legittimi. Il comportamento non solo priva Serena dei suoi diritti ereditari, ma configura anche autoriciclaggio per il reimpiego in attività speculative finalizzato all’occultamento.


5. Cosa dice la Cassazione (con spiegazione) sul reato di Autoriciclaggio.

La Corte di Cassazione ha fornito indicazioni fondamentali sull’interpretazione dell’Articolo 648-ter.1 c.p., chiarendo la ratio della legge: punire l’autore del reato presupposto che reinveste attivamente i proventi. Le sue pronunce sono essenziali per distinguere il reimpiego in attività economiche (punibile) dal mero godimento personale dei beni (non punibile), e per valutare la sussistenza del dolo e l’effettivo ostacolo all’identificazione.

Massima: «In tema di autoriciclaggio, integra la condotta punita dall’art. 648-ter.1 cod. pen. il reinvestimento nel gioco d’azzardo e nelle scommesse dei proventi illeciti, così da mascherarne la provenienza delittuosa, poiché l’alea tipica di quei giochi è assimilabile a quella propria delle “attività speculative” contemplate dalla norma incriminatrice, implicando l’accettazione di un rischio correlato all’impiego delle risorse» (Cass. pen., n. 11325/2023). Spiegazione: Se i proventi di un reato vengono utilizzati per scommesse o giochi d’azzardo, queste operazioni possono essere considerate attività speculative. In questo caso, la natura del gioco d’azzardo viene equiparata ad altre attività economiche ad alto rischio, atte a ostacolare l’identificazione dell’origine del denaro.

Massima: «Ai fini della consumazione del reato di autoriciclaggio riguardante i proventi del delitto presupposto di bancarotta fraudolenta patrimoniale, è irrilevante l’assenza della condizione obiettiva di punibilità della dichiarazione di fallimento» (Cass. pen., n. 22143/2022). Spiegazione: Nel caso di bancarotta fraudolenta, l’autoriciclaggio può essere contestato anche se non è stata formalmente dichiarata la condizione di fallimento. Questo significa che la rilevanza penale del reato si fonda sull’atto illecito in sé, indipendentemente dagli aspetti procedurali.

Massima: «In tema di autoriciclaggio, può costituire delitto presupposto anche un reato contro la fede pubblica, qualora sia fonte diretta dell’utilità economica oggetto dell’operazione di dissimulazione» (Cass. pen., n. 7176/2021). Spiegazione: Anche un reato contro la fede pubblica, come la falsificazione di documenti, può rappresentare il reato base per l’autoriciclaggio. Se il denaro o i beni derivano direttamente da questa attività illecita e vengono occultati o reinvestiti, si configura il reato di autoriciclaggio.

Massima: «Il reato di autoriciclaggio di cui all’art. 648-ter.1 cod. pen., ove commesso dall’appartenente ad un’associazione per delinquere di tipo mafioso, concorre con quello di partecipazione a detta associazione aggravato dal finanziamento di attività illecite, di cui all’art. 416-bis, comma sesto, cod. pen., stante l’obiettiva diversità dei rispettivi elementi costitutivi» (Cass. pen., n. 36283/2020). Spiegazione: Se un individuo legato a un’associazione mafiosa commette autoriciclaggio, il reato si somma a quello di associazione mafiosa. Questo perché i due reati hanno elementi distinti e separati, pur essendo collegati dal punto di vista della condotta.

Massima: «Non integra il delitto di autoriciclaggio, di cui all’art. 648-ter.1 cod. pen., l’impiego del denaro provento di delitto in puntate al gioco del lotto, non potendosi ricondurre detta condotta alle attività “speculative” incriminate dalla norma» (Cass. pen., n. 9751/2019). Spiegazione: L’utilizzo di denaro illecito per il gioco del lotto non è considerato autoriciclaggio, poiché tale condotta non rientra tra le attività speculative che prevedono una gestione razionale del rischio, come richiesto dalla norma.

Massima: «Il delitto di trasferimento fraudolento di valori, di cui all’art. 12-quinquies del D.L. n. 306/1992, concorre con il delitto previsto dall’art. 648-ter.1 cod. pen., in quanto la condotta di autoriciclaggio non presuppone e non implica che l’autore ponga in essere anche un trasferimento fittizio ad un terzo dei cespiti rivenienti dal reato presupposto» (Cass. pen., n. 3935/2017). Spiegazione: Un trasferimento fraudolento di beni tramite un prestanome non esclude la possibilità di contestare il reato di autoriciclaggio. Le due condotte possono coesistere e vengono considerate reati distinti.

Massima: «Non integra il delitto di autoriciclaggio il versamento del profitto di furto su conto corrente o su carta di credito prepagata, intestati allo stesso autore del reato presupposto» (Cass. pen., n. 33074/2016). Spiegazione: Se il denaro derivante da un reato viene depositato su un conto corrente intestato alla stessa persona che ha commesso il reato, non si configura autoriciclaggio. Questa operazione non è considerata idonea a mascherare l’origine illecita dei fondi.

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6. Cosa fare se sei coinvolto nel reato di Autoriciclaggio.

L’Autoriciclaggio (Art. 648-ter.1 c.p.) si verifica quando l’autore di un delitto reimpiega i proventi illeciti in attività economiche o speculative per ostacolare l’identificazione. Le sentenze della Cassazione hanno chiarito che, sebbene il mero godimento personale (come l’acquisto di un bene di lusso) non sia punibile, il reinvestimento attivo in attività imprenditoriali o speculative configura il reato.

Data la complessità del reato (spesso legato a bancarotta fraudolenta o associazione a delinquere) e la necessità di analizzare i flussi finanziari, è fondamentale affidarsi a una consulenza qualificata. Il nostro studio è specializzato nel distinguere l’uso non punibile dal reimpiego illecito. Per ricevere supporto professionale e definire una strategia di difesa personalizzata a Siracusa o Catania, visita la pagina Contatti del nostro sito.