Reato di Lesione personale – Articolo 582 codice penale

1. Cos’è il reato di Lesione personale.

Il reato di Lesioni Personali, disciplinato dall’Articolo 582 del Codice Penale, è il delitto contro l’incolumità individuale che si configura come l’evoluzione punitiva delle percosse. Il reato si realizza quando un soggetto cagiona ad un’altra persona una lesione da cui deriva una vera e propria malattia nel corpo o nella mente.

La malattia è intesa in senso medico-legale come un processo patologico evolutivo che comporta una significativa limitazione funzionale (incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni). Questo è l’elemento che distingue il reato di Lesioni Personali dalle semplici Percosse (Art. 581 c.p.). La corretta prognosi (inferiore/superiore a 20 o 40 giorni) è il cruciale snodo strategico che definisce la procedibilità (a querela o d’ufficio) e la gravità del reato (lievi, gravi o gravissime), con un impatto radicale sulle pene.


2. Testo dell’articolo 582 codice penale: condotte punite e pene previste.

Per comprendere la severità e il perimetro del reato, è fondamentale analizzare come l’Articolo 582 del Codice Penale classifica le Lesioni Personali. La norma distingue il reato in quattro gradi di gravità (lievissime, lievi, gravi o gravissime), a seconda della durata della malattia e del tipo di lesione permanente. Questa classificazione è cruciale, poiché determina direttamente le sanzioni e il regime di procedibilità del reato.

Chiunque cagiona ad alcuno una lesione personale, dalla quale deriva una malattia nel corpo o nella mente, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione da sei mesi a tre anni.

Si procede tuttavia d’ufficio se ricorre taluna delle circostanze aggravanti previste negli articoli 583, 583 quater, secondo comma, primo periodo, e 585, ad eccezione di quelle indicate nel primo comma, numero 1), e nel secondo comma dell’articolo 577. Si procede altresì d’ufficio se la malattia ha una durata superiore a venti giorni quando il fatto è commesso contro persona incapace, per età o per infermità.


3. Note procedurali dell’articolo 582 codice penale: arresto, misure cautelari, prescrizione…

Sul piano processuale, il reato di Lesioni Personali presenta un quadro cautelare e procedurale che muta radicalmente in base alla gravità del danno (la prognosi medica). La distinzione è cruciale: essa determina la competenza (Giudice di Pace vs. Tribunale) e il regime di procedibilità (a querela o d’ufficio), elementi essenziali per la strategia difensiva e la tutela della vittima.

  • Arresto in Flagranza e Fermo: L’arresto in flagranza è facoltativo (Art. 381, lett. f, c.p.p.). Il Fermo di indiziato di delitto non è consentito, riflettendo una cautela procedurale per il reato base.
  • Misure Cautelari Personali: Le misure coercitive sono ammesse, in particolare l’allontanamento dalla casa familiare (anche con controllo elettronico) è possibile se il reato è commesso contro un congiunto o convivente, anche se non rientra nei limiti di pena ordinari (Art. 275-bis c.p.p.).
  • Intercettazioni: Le intercettazioni di conversazioni o comunicazioni non sono ammesse come mezzo di ricerca della prova (Art. 266 c.p.p.), limitando l’uso di questo strumento investigativo.
  • Autorità Giudiziaria Competente (Doppia Competenza): La competenza varia a seconda della gravità e della prognosi:
  • Giudice di Pace: Competente per le fattispecie perseguibili a querela (tipicamente lesioni con malattia inferiore a 40 giorni). In questi casi, si applicano sanzioni alternative alla detenzione.
  • Tribunale Monocratico: Competente per i casi più gravi o se ricorrono aggravanti.
  • Procedibilità (Snodo Strategico): Il reato è generalmente a querela di parte (Art. 336 c.p.p.). Diventa d’ufficio solo in presenza di circostanze aggravanti specifiche (Art. 582, comma 2) o se si tratta di violenza domestica commessa da persona già ammonita.
  • Giudizio e Termini: L’Udienza preliminare non è prevista (Art. 550 c.p.p.). I termini di custodia cautelare sono brevi (Art. 303 c.p.p.).
  • Natura del Reato: La norma tutela l’incolumità individuale (integrità fisica). È un reato comune, a forma libera e di evento (si perfeziona con la malattia). È di natura istantanea.
  • Elemento Psicologico e Tentativo: Richiede il dolo generico. Il Tentativo è configurabile.
  • Benefici: La Declaratoria di non punibilità per tenuità del fatto è ammissibile, salvo nei casi in cui ricorrano aggravanti gravi. La Messa alla prova (Art. 168-bis c.p.) è ammissibile, con le limitazioni specifiche previste dal regime del Giudice di Pace.

4. Esempi di casi reali del reato di Lesione personale.

Per comprendere come il reato di Lesioni Personali è applicato nella pratica, è fondamentale analizzare alcuni casi reali che illustrano il discrimine medico-legale del reato: la prognosi medica. Questi esempi chiariscono come la durata della malattia definisca la gravità del fatto (lievi, gravi, gravissime) e stabilisca la competenza (Giudice di Pace o Tribunale), influenzando in modo radicale la strategia legale.

Esempi dal punto di vista del presunto autore.

L’aggressione verbale che degenera. Luca strattona Marco, causandogli una contusione con una prognosi di 10 giorni. Trattandosi di lesioni lievissime, il reato è perseguibile a querela ed è di competenza del Giudice di Pace. Il giudice, riconoscendo la lievità del danno (sotto i 20 giorni), applica una sanzione alternativa come il lavoro di pubblica utilità, evitando la reclusione e conformandosi al regime meno severo del Giudice di Pace.

Lite al bar con esiti inattesi. Giulia lancia un bicchiere (arma impropria) che ferisce Davide al viso, con guarigione in meno di 20 giorni. Nonostante l’uso di un oggetto contundente, la prognosi inferiore a 20 giorni mantiene la lesione nella categoria delle lievi e la competenza al Giudice di Pace. Il giudice opta per la multa, poiché il danno è contenuto, ma la difesa deve contestare l’aggravante dell’uso di un oggetto improprio.

Conflitto familiare. Francesco ferisce involontariamente la moglie, con una prognosi di 15 giorni. La moglie sporge querela. Il giudice, data la prognosi sotto i 20 giorni e le circostanze familiari, dispone la messa alla prova (Art. 168-bis c.p.). Questo beneficio è cruciale, in quanto permette a Francesco di estinguere il reato con la riparazione del danno e la rieducazione.

Esempi dal punto di vista della persona offesa.

Violenza domestica. Anna subisce un ematoma al volto con prognosi di 30 giorni. In questo caso, il superamento della soglia dei 20 giorni sposta la lesione nella categoria lievi (ma non più lievissime). In virtù del contesto di violenza domestica, il reato diventa procedibile d’ufficio (non serve la querela) e comporta l’applicazione di severe misure cautelari (allontanamento con braccialetto elettronico) a tutela della vittima.

Aggressione tra tifosi. Matteo viene aggredito da un gruppo di tifosi, riportando ferite e contusioni con prognosi di 25 giorni. La gravità è data sia dalla durata della malattia (oltre 20 giorni) sia dalle aggravanti specifiche del concorso di persone nell’atto violento. La competenza passa al Tribunale ordinario e il reato è perseguibile d’ufficio.

Uso improprio di sostanze corrosive. Chiara subisce un’ustione superficiale da caffè bollente. Sebbene la lesione possa guarire rapidamente (prognosi breve), il lancio di una sostanza potenzialmente corrosiva (anche se non qualificata come aggravante ex se) e la natura dell’atto (alterco in strada) consentono la querela per Lesioni Lievi. L’azione è finalizzata all’ottenimento di una sanzione pecuniaria significativa (multa) e al risarcimento del danno morale.


5. Cosa dice la Cassazione (con spiegazione) sul reato di Lesione personale.

La Corte di Cassazione ha fornito indicazioni fondamentali sull’interpretazione dell’Articolo 582 c.p., chiarendo come si definisce il discrimine medico-legale del reato: la malattia. Le sue pronunce sono essenziali per valutare la durata della prognosi e le sue conseguenze sulla procedibilità (querela o d’ufficio), elementi cruciali per la tutela della persona offesa e per la strategia difensiva.

Massima: «In tema di lesioni personali lievi, divenute procedibili a querela per effetto dell’art. 2, comma 1, lett. b), d.lgs 10 ottobre 2022, n. 150, rientrando il delitto nella competenza per materia del giudice di pace, è illegale l’inflizione della pena della reclusione, anche nel caso in cui esso sia stato commesso prima dell’entrata in vigore della suddetta disposizione normativa o sia stato giudicato da un giudice diverso». Spiegazione: La Corte stabilisce che, per lesioni personali lievi oggi procedibili a querela e di competenza del Giudice di Pace, non è consentito infliggere la pena della reclusione. Questo principio si applica anche retroattivamente, evidenziando l’importanza di un corretto coordinamento normativo.

Massima: «L’aggressione fisica collettiva, caratterizzata dalla reciproca consapevolezza della convergente, ancorché non simultanea, condotta dei correi, comporta che ciascuno di essi risponde del complesso delle lesioni riportate dalla vittima e, dunque, anche di quelle non causate in via diretta dall’azione materialmente posta in essere dal singolo». Spiegazione: In caso di aggressione collettiva, tutti i partecipanti rispondono delle lesioni inflitte alla vittima, anche se non hanno materialmente causato tutte le ferite. Questo principio rafforza la responsabilità individuale all’interno di un’azione violenta di gruppo.

Massima: «In tema di lesioni personali volontarie, ricorre l’aggravante del fatto commesso con sostanze corrosive ove la sostanza si caratterizzi ‘ex se’ per l’idoneità ad intaccare l’epidermide o altre parti del corpo, così da distruggere i tessuti». Spiegazione: L’aggravante dell’uso di sostanze corrosive si applica solo se il materiale utilizzato è intrinsecamente idoneo a causare gravi danni ai tessuti, come acidi. Versare una sostanza calda, come caffè bollente, non è sufficiente per integrare questa aggravante.

Massima: «In tema di lesioni personali, non rientra nella nozione di malattia la mera agitazione psicomotoria». Spiegazione: Non tutte le alterazioni del benessere psicofisico possono essere considerate “malattia” ai fini delle lesioni personali. Ad esempio, uno stato di agitazione momentanea non costituisce un danno rilevante per la legge penale.

Massima: «In tema di delitti contro la persona, per distinguere il reato di lesione personale da quello di tentato omicidio occorre avere riguardo sia al diverso atteggiamento psicologico dell’agente sia alla differente potenzialità dell’azione lesiva». Spiegazione: La differenza tra lesione personale e tentato omicidio risiede nell’intenzione dell’agente e nella gravità del danno potenzialmente causato. Un’azione che mira a colpire zone vitali può configurare tentato omicidio.

Massima: «L’aggravante di cui all’art. 576, comma primo, n. 5-bis, cod. pen., è configurabile in relazione al delitto di lesioni personali volontarie anche quando lo stesso concorre con quello di resistenza a pubblico ufficiale». Spiegazione: Se le lesioni personali sono commesse contro un pubblico ufficiale durante l’esercizio delle sue funzioni, è applicabile un’aggravante, anche in presenza di altri reati, come la resistenza a pubblico ufficiale.

Massima: «In tema di lesioni personali volontarie, non rientrano tra le lesioni gravi quelle che abbiano cagionato un indebolimento della sola funzione estetica della cute». Spiegazione: Un danno estetico, come una cicatrice non visibile, non è considerato lesione grave se non compromette funzioni vitali o fisiologiche dell’organismo. La legge si concentra sui danni funzionali più che su quelli estetici.


6. Cosa fare se sei coinvolto nel reato di Lesione personale.

Il reato di Lesioni Personali è regolato da principi rigorosi che differenziano il fatto in quattro gradi di gravità. La chiave strategica è la prognosi medica, che determina la classificazione in lesioni lievi (procedibili a querela) o gravi/gravissime (procedibili d’ufficio). Il passaggio alla competenza del Giudice di Pace per i casi meno gravi impone sanzioni orientate alla riparazione.

Per questo motivo, è fondamentale affidarsi a un avvocato penalista esperto, in grado di analizzare la documentazione medico-legale per inquadrare correttamente il reato e definire la strategia più adeguata. Per ricevere un supporto professionale e personalizzato a Siracusa o Catania, visita la pagina Contatti del nostro sito per fissare un appuntamento.