Reato di Usurpazione – Articolo 631 codice penale

1. Cos’è il reato di Usurpazione.

Il reato di Usurpazione, previsto dall’Articolo 631 del Codice Penale, rientra nei delitti contro il patrimonio. Si configura quando un soggetto, al fine di appropriarsi di un immobile altrui, ne invade il possesso, tipicamente rimuovendo, spostando o alterando i termini di confine della proprietà. Questo delitto colpisce i diritti reali (proprietà e possesso) e non richiede l’uso della violenza fisica, ma l’intento di conseguire un profitto ingiusto appropriandosi del bene.

La pena prevista è la reclusione fino a tre anni e la multa. Il fatto cruciale per la gestione processuale è che il reato è procedibile a querela della persona offesa. La sua natura lo rende un delitto che si interseca immediatamente con le azioni civili a difesa della proprietà, imponendo una strategia legale che bilanci il procedimento penale con gli strumenti di tutela civile.


2. Testo dell’articolo 631 codice penale: condotte punite e pene previste.

Per comprendere appieno il reato di Usurpazione, è essenziale analizzare come l’Articolo 631 del Codice Penale descrive le condotte punite e le sanzioni applicabili. La norma individua con precisione l’offesa ai diritti reali (proprietà e possesso) mediante l’alterazione dei confini o l’invasione. È fondamentale notare che la sua procedibilità è legata alla querela della persona offesa, elemento che influenza la gestione strategica del procedimento penale.

Chiunque, per appropriarsi, in tutto o in parte, dell’altrui cosa immobile, ne rimuove o altera i termini è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione fino a tre anni e con la multa fino a euro 206.


3. Note procedurali dell’articolo 631 codice penale: arresto, misure cautelari, prescrizione…

Sotto il profilo procedurale, il reato di Usurpazione di immobile presenta caratteristiche di minore gravità rispetto ad altri delitti contro il patrimonio, essendo di competenza del Giudice di Pace e non prevedendo misure precautelari. È cruciale conoscere i limiti processuali (assenza di arresto e intercettazioni) e l’elemento strategico della procedibilità a querela, poiché questi elementi incidono direttamente sulla strategia difensiva dell’indagato e sulla tutela della persona offesa.

  • Arresto e Fermo di Indiziato: Entrambe le misure non sono consentite. La polizia giudiziaria non può procedere all’arresto in flagranza, né è possibile applicare il fermo, anche in presenza di gravi indizi o pericolo di fuga.
  • Intercettazioni: Le intercettazioni telefoniche e ambientali non sono ammesse come mezzo di ricerca della prova per questo reato, limitando gli strumenti investigativi a disposizione dell’autorità giudiziaria.
  • Autorità Giudiziaria Competente: Il Giudice di Pace è competente per la trattazione del reato. La competenza passa al Tribunale monocratico solo se ricorrono aggravanti specifiche (Art. 639-bis c.p. o Art. 4, comma 3, D.Lgs. n. 274/2000).
  • Sanzioni (Giudice di Pace): Per i procedimenti trattati dal Giudice di Pace, sono previste pene alternative alla reclusione, quali: Multa da €774 a €2.582; Permanenza domiciliare (20-45 giorni); o Lavoro di pubblica utilità (1-6 mesi).
  • Procedibilità: Il reato è perseguibile a querela di parte. L’azione penale è avviata solo su denuncia della persona offesa. Si procede d’ufficio solo quando ricorrono le circostanze aggravanti (Art. 639-bis c.p.).
  • Udienza Preliminare: Non è prevista, quindi il procedimento segue il rito immediato davanti al giudice competente.
  • Bene Tutelato e Struttura: La norma protegge il diritto di proprietà immobiliare. Il reato è comune, a forma libera (diverse condotte possibili) e ha natura istantanea, perfezionandosi al momento della modifica della delimitazione (reato di evento).
  • Prescrizione: Il reato si estingue per prescrizione in 6 anni, salvo atti interruttivi che possano prolungare tale termine.
  • Elemento Soggettivo e Tentativo: Richiede il dolo specifico, ossia la volontà di appropriarsi dell’immobile altrui modificandone i confini. La configurabilità del Tentativo è controversa in giurisprudenza.
  • Benefici: Può essere applicata la non punibilità per tenuità del fatto. È consentito l’accesso alla Messa alla prova (Art. 168-bis c.p.), con possibilità di estinzione del reato in caso di esito positivo.

4. Esempi di casi reali del reato di Usurpazione.

Per comprendere appieno come si configura nella pratica il reato di Usurpazione, è fondamentale analizzare alcuni casi reali che chiariscono gli elementi soggettivi e oggettivi del reato. Questi esempi illustrano come la giurisprudenza interpreti i concetti di dolo specifico e invasione del possesso, fornendo gli snodi determinanti per la strategia difensiva.

Esempi dal punto di vista del presunto autore.

Rimozione di confini da parte di un inquilino. Mario, affittuario di un casale, rimuove il recinto per ampliare il giardino a suo uso esclusivo. Sebbene non sia il proprietario, la sua azione di alterazione dei termini di confine per appropriarsi dell’uso di una porzione di terreno altrui integra il reato di usurpazione. La strategia difensiva deve puntare sull’assenza del dolo specifico di appropriazione permanente per tentare di declassare la condotta a un illecito civile.

Modifica abusiva di un terreno da parte di un agricoltore. Antonio, coltivatore, sposta i confini del terreno della compagna per inglobarne parte del vicino e piantare alberi. Nonostante non sia il proprietario, il suo comportamento configura l’usurpazione, in quanto ha alterato i confini di un bene immobile senza autorizzazione e con lo scopo di appropriazione d’uso. La prova del dolo specifico e della volontà di appropriazione d’uso (la coltivazione) sono elementi chiave per la configurazione penale.

Lavori abusivi su un fondo confinante. Francesco abbatte la recinzione di confine per rendere più agevole il passaggio dei suoi mezzi agricoli. La rimozione di un segno di confine senza autorizzazione lo espone all’accusa di usurpazione. In questo caso, la difesa deve dimostrare che l’intenzione non era l’appropriazione del terreno, ma un mero danno finalizzato alla comodità (Art. 635 c.p. o illecito civile), che non integra il dolo specifico di usurpazione.

Esempi dal punto di vista della persona offesa.

Recinzione abbattuta dal vicino. Giovanni scopre che il vicino ha rimosso la recinzione di confine per ampliare il proprio terreno. Dopo aver fallito nel ripristino amichevole, la presentazione della querela per usurpazione è l’azione fondamentale per tutelare il suo diritto di proprietà. Il tuo ruolo è cruciale per formalizzare la querela entro i termini di legge e avviare il procedimento penale.

Modifica dei confini da parte di un affittuario. Elisa subisce l’abbattimento di una parte del muro di confine da parte del suo inquilino, Roberto, che voleva un nuovo ingresso carrabile. Poiché il reato di usurpazione si configura anche quando l’alterazione è compiuta da chi ha un titolo di possesso sull’immobile, Elisa sporge querela per tutelare il suo diritto di proprietà. La strategia si concentra sul dimostrare che l’inquilino ha agito oltre i limiti del suo diritto di possesso.

Ampliamento illecito di un terreno agricolo. Pietro, proprietario di un vigneto, si accorge che il vicino ha spostato i pali di delimitazione per includere una porzione del terreno di Pietro nella propria coltivazione. L’invasione e la modifica dei confini senza consenso sono l’oggetto della querela per usurpazione. La tua assistenza è essenziale per raccogliere le prove (perizie) che dimostrino la volontà di appropriazione e l’entità del danno subito.


5. Cosa dice la Cassazione (con spiegazione) sul reato di Usurpazione.

La giurisprudenza della Corte di Cassazione fornisce indicazioni fondamentali per comprendere l’interpretazione e l’applicazione dell’Articolo 631 del Codice Penale. Le sentenze più significative chiariscono i criteri guida per distinguere l’Usurpazione Penale dalla semplice controversia civile (come l’azione di regolamento di confini). L’analisi si concentra in particolare sulla prova del dolo specifico di appropriazione dell’immobile, l’elemento cruciale per ritenere la condotta punibile e per valutare le conseguenze legali.

Massima: «Il delitto di usurpazione (art. 631 c.p.) sussiste anche qualora la rimozione o l’alterazione riguardi i termini legittimamente apposti al bene immobile non solo dal proprietario del medesimo, ma anche dal suo possessore» (Cass. pen., n. 44028/2010). Spiegazione: Questa sentenza chiarisce che il reato di usurpazione di immobile si configura non solo quando vengono modificati i confini di una proprietà appartenente al proprietario, ma anche quando il confine è stato stabilito da un possessore legittimo, come un affittuario o un usufruttuario. Ciò significa che anche chi ha un diritto di utilizzo su un immobile può tutelarsi in caso di alterazione dei confini da parte di terzi.

Massima: «Il delitto di usurpazione di terreno può essere commesso anche da persona diversa dal proprietario o dal possessore del terreno a favore del quale si verifica l’usurpazione» (Nella fattispecie l’usurpazione era stata commessa dal coltivatore del fondo, convivente con la proprietaria dello stesso, e l’azione penale era stata esercitata unicamente contro detto coltivatore) (Cass. pen., n. 4747/1983). Spiegazione: Questa decisione della Cassazione stabilisce che chiunque può commettere il reato di usurpazione di terreno, anche se non è il proprietario o il diretto beneficiario della modifica del confine. Ad esempio, un familiare, un lavoratore agricolo o un conoscente può essere ritenuto penalmente responsabile se altera i confini di una proprietà per avvantaggiare qualcun altro.


6. Cosa fare se sei coinvolto nel reato di Usurpazione.

Il reato di Usurpazione (Art. 631 c.p.) si configura quando si altera il confine con il dolo specifico di appropriazione, ledendo i diritti del proprietario o di un possessore legittimo (come un affittuario). Dato che la condotta è procedibile a querela, la strategia penale si interseca immediatamente con le azioni civili a difesa della proprietà.

Il nostro studio è specializzato nell’analisi di questo confine, fondamentale per chi è accusato (per dimostrare l’assenza di dolo specifico) e per la persona offesa (per trasformare la disputa in un procedimento penale efficace). Per definire la strategia più efficace a Siracusa o Catania, richiedi una consulenza personalizzata con il nostro studio visitando la pagina Contatti del sito.