Reato di Rivelazione di segreto professionale – Articolo 622 codice penale

1. Cos’è il reato di Rivelazione di segreto professionale.

La rivelazione di segreto professionale, disciplinata dall’articolo 622 del Codice Penale, è un reato che tutela il diritto alla riservatezza delle informazioni comunicate in contesti di fiducia. Questo delitto è collocato nel Libro II, Titolo XII, Capo III, Sezione III del Codice Penale, dedicato ai delitti contro la persona e, nello specifico, ai delitti contro l’inviolabilità dei segreti.

Il reato si verifica quando una persona, che ha ricevuto informazioni riservate per ragioni professionali o d’ufficio, le rivela senza giustificazione, arrecando un danno alla persona offesa. La pena per il segreto professionale varia in base alla gravità della condotta e alle conseguenze subite dalla vittima.

Sia che tu ti trovi nella posizione di dover difendere la tua condotta, sia che tu sia vittima di una violazione del segreto professionale, comprendere i confini e le implicazioni di questo reato è fondamentale per tutelare i tuoi interessi. Una consulenza legale qualificata ti permette di analizzare la situazione concreta, individuare le migliori strategie di difesa per rivelazione di segreto professionale e affrontare il procedimento penale con maggiore consapevolezza.

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2. Testo dell’articolo 622 codice penale: condotte punite e pene previste.

L’articolo 622 del Codice Penale disciplina il reato di rivelazione di segreto professionale, stabilendo quali condotte sono punite e quali sanzioni sono previste. La norma tutela la riservatezza delle informazioni apprese per ragioni di ufficio o professionali, sanzionando chi le divulga senza giustificazione, causando un danno alla persona offesa.

Di seguito, il testo integrale della disposizione normativa.

Chiunque, avendo notizia, per ragione del proprio stato o ufficio, o della propria professione o arte, di un segreto, lo rivela, senza giusta causa, ovvero lo impiega a proprio o altrui profitto, è punito, se dal fatto può derivare nocumento, con la reclusione fino a un anno o con la multa da euro 30 a euro 516.

La pena è aggravata se il fatto è commesso da amministratori, direttori generali, dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, sindaci o liquidatori o se è commesso da chi svolge la revisione contabile della società.

Il delitto è punibile a querela della persona offesa.


3. Note procedurali dell’articolo 622 codice penale: arresto, misure cautelari, prescrizione…

Nel caso del reato di rivelazione di segreto professionale, le procedure legali seguono regole specifiche, come l’assenza di misure cautelari e l’obbligo di querela da parte della persona offesa. In questo paragrafo vedremo le principali note procedurali legate a questo reato, incluse le modalità di procedibilità e le tempistiche.

Arresto: non consentito, poiché il reato non rientra tra quelli per i quali è prevista tale misura.

Fermo di indiziato di delitto: non consentito, essendo escluso dalla normativa applicabile al reato.

Misure cautelari personali: non consentite, data la gravità limitata del reato.

Intercettazioni di conversazioni o comunicazioni: non ammesse come mezzo di ricerca della prova, ai sensi dell’art. 266 c.p.p.

Autorità giudiziaria competente: il reato è di competenza del Tribunale monocratico, come stabilito dall’art. 33-ter c.p.p.

Procedibilità: il procedimento è avviabile solo su querela di parte, in conformità all’art. 336 c.p.p.

Udienza preliminare: non prevista, come disciplinato dall’art. 550 c.p.p.

Bene giuridico tutelato: il segreto professionale, considerato fondamentale nei rapporti basati sulla fiducia.

Tipologia del reato: reato proprio, in quanto commesso da soggetti legati da obblighi di riservatezza.

Forma di esecuzione del reato: il reato ha una forma libera, poiché è sufficiente che il soggetto abbia appreso notizie riservate come presupposto.

Svolgimento del reato: si perfeziona mediante un’azione, con la rivelazione che rappresenta l’elemento centrale e il nocumento condizione di punibilità.

Natura del reato: è un reato di tipo istantaneo, in quanto si consuma nel momento in cui avviene la rivelazione.

Prescrizione: il termine di prescrizione è di 6 anni, come previsto dalla legge.

Elemento psicologico: è richiesto il dolo generico, ovvero la consapevolezza e volontà di rivelare il segreto.

Tentativo: la configurabilità del tentativo è controversa, ma tendenzialmente ammessa nei casi di rivelazione per mezzo di un atto scritto non giunto al destinatario.

Declaratoria di non punibilità per tenuità del fatto: è possibile qualora ricorrano i presupposti dell’art. 131-bis c.p.

Messa alla prova (art. 168-bis c.p.): è possibile, consentendo l’estinzione del reato a seguito del completamento positivo del programma di messa alla prova.


4. Esempi di casi reali del reato di Rivelazione di segreto professionale.

Per comprendere meglio il reato di rivelazione di segreto professionale, può essere utile guardare ad alcuni esempi concreti. In questa sezione, esploreremo situazioni reali che chiariscono come questo reato si configura nella pratica e come le leggi vengono applicate nei vari contesti.

Esempi dal punto di vista del presunto autore.

Il segretario dell’avvocato e il cliente danneggiato. Antonio, segretario presso uno studio legale, venne a conoscenza di informazioni riservate riguardanti una causa di risarcimento danni. Per un guadagno personale, Antonio rivelò tali informazioni a una terza parte interessata, che le utilizzò per interferire con la strategia della persona offesa. Questa condotta non solo danneggiò il cliente dello studio legale, ma configurò il reato di rivelazione di segreto professionale ai sensi dell’art. 622 c.p., essendo provato un concreto pericolo di nocumento.

L’impiegato e l’appalto truccato. Luigi, impiegato in un’azienda edile, trasmise informazioni riservate riguardanti l’offerta economica presentata dalla propria società in una gara d’appalto a un’impresa concorrente. Quest’ultima, grazie a tali informazioni, riuscì a formulare un’offerta più vantaggiosa e aggiudicarsi il contratto. L’azione di Luigi, consapevole del danno arrecato alla sua azienda, integrò il reato di rivelazione di segreto professionale e comportò anche un grave pregiudizio economico.

Il medico e il favoreggiamento. Sara, medico in una clinica privata, informò un suo conoscente che era indagato per un reato di truffa sull’imminente acquisizione di documentazione medica da parte della procura. Questa rivelazione permise al conoscente di occultare alcune prove rilevanti, ostacolando l’indagine. L’azione di Sara non solo configurò il reato di rivelazione di segreto professionale, ma si sovrappose a quello di favoreggiamento personale ex art. 378 c.p., essendo funzionale all’elusione delle investigazioni.

Esempi dal punto di vista della persona offesa.

Il dirigente e la violazione di riservatezza aziendale. Giulia, dirigente di un’azienda farmaceutica, scoprì che il responsabile del reparto ricerca, Marco, aveva trasmesso a un concorrente informazioni riservate riguardanti un nuovo farmaco in fase di sviluppo. Le informazioni furono usate per ottenere un vantaggio competitivo, causando un grave danno economico e reputazionale all’azienda di Giulia. Questo comportamento di Marco integrò il reato di rivelazione di segreto professionale.

Il paziente e il medico indiscreto. Roberto, un paziente, scoprì che il suo medico curante aveva rivelato dettagli sulle sue condizioni di salute a terze persone senza alcuna giustificazione. La rivelazione delle informazioni personali causò un pregiudizio alla sua reputazione. La condotta del medico configurò il reato di rivelazione di segreto professionale, essendo violato il diritto alla riservatezza del paziente.

La cliente e il commercialista scorretto. Elena, cliente di un commercialista, venne a sapere che quest’ultimo aveva condiviso con un suo concorrente dettagli riservati sulla sua attività imprenditoriale, inclusi piani di investimento futuri. Il concorrente utilizzò queste informazioni per avvantaggiarsi sul mercato, causando una perdita significativa per Elena. Anche in questo caso, si configurò il reato di rivelazione di segreto professionale, con un evidente pregiudizio economico.

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5. Cosa dice la Cassazione (con spiegazione) sul reato di Rivelazione di segreto professionale.

La Cassazione ha chiarito diversi aspetti importanti riguardo al reato di rivelazione di segreto professionale. In questa sezione, esamineremo le principali sentenze e interpretazioni della Corte, così da comprendere come la giurisprudenza affronta questo tipo di reato.

Massima: «In tema di rivelazione di segreto professionale (art. 622 cod. pen.), il pericolo di nocumento, inteso come pregiudizio reale di qualunque natura, purché giuridicamente apprezzabile, costituisce condizione obiettiva di punibilità del reato che non può essere considerata presunta, ma deve essere individuata in sentenza con dati chiaramente significativi della sua esistenza» (Cass. pen., n. 34913/2016). Spiegazione: Affinché il reato di rivelazione di segreto professionale sia punibile, è necessario dimostrare un danno concreto e reale, che deve essere valutato e motivato nella sentenza. Non è sufficiente presupporre il danno, ma occorre fornire prove chiare e precise della sua esistenza.

Massima: «In tema di rivelazione di segreti scientifici o industriali, l’unitaria acquisizione di una pluralità di informazioni con diverso contenuto – quali i processi industriali, le caratteristiche dei prodotti e le specifiche politiche commerciali – costituisce un atto meramente preparatorio rispetto al quale le successive condotte di rivelazione o di impiego di siffatte notizie rappresentano il momento consumativo di una pluralità di reati, eventualmente unificati dall’unitaria determinazione criminosa, ai sensi dell’art. 81 cod. pen.» (Cass. pen. n. 29205/2016). Spiegazione: La raccolta di informazioni riservate, come dettagli su processi industriali o politiche commerciali, è considerata un atto preparatorio. Il reato si perfeziona nel momento in cui tali informazioni vengono rivelate o utilizzate. Se tali atti sono legati da una stessa intenzione, possono essere considerati un unico reato continuato.

Massima: «Il reato di rivelazione di segreto professionale previsto dall’art. 622 c.p., nel caso in cui la rivelazione del segreto sia compiuta al fine di aiutare taluno ad eludere le investigazioni dell’autorità a suo carico, coesiste con il reato di favoreggiamento personale di cui all’art. 378 c.p. – nella specie del concorso formale di reati – data la diversa oggettività dei due reati ed attesa la strumentalità della rivelazione del segreto rispetto al favoreggiamento» (Cass. pen., n. 8635/1996). Spiegazione: Quando una persona rivela un segreto professionale per aiutare un’altra persona a evitare indagini o accuse, si configurano due reati distinti: rivelazione di segreto professionale e favoreggiamento personale. I due reati possono essere contestati insieme perché proteggono beni giuridici differenti.

Massima: «L’elemento distintivo significante tra il reato previsto dall’art. 622 c.p., rivelazione di segreto professionale, ed il reato di rivelazione di segreti d’ufficio di cui all’art. 326 c.p. […] è essenzialmente quello del tipo di segreto, di cui è interdetta la divulgazione» (Cass. pen., n. 8635/1996). Spiegazione: La differenza tra il reato di rivelazione di segreto professionale e quello di segreti d’ufficio sta nel tipo di informazione divulgata: il primo riguarda notizie private apprese in un contesto professionale, il secondo concerne informazioni relative all’attività della pubblica amministrazione. Anche le modalità di perseguibilità sono diverse.

Massima: «Commette il reato di cui all’art. 622 c.p. […] l’impiegato di una società, che trasmetta — nel caso di una gara di appalto — notizie segrete riguardanti la sua azienda a vantaggio della società poi rimasta aggiudicataria dei lavori» (Cass. pen., n. 7861/1985). Spiegazione: Un dipendente che divulga informazioni riservate della propria azienda per favorire un concorrente commette il reato di rivelazione di segreto professionale. Questo comportamento è punibile perché danneggia l’azienda e viola l’obbligo di riservatezza.

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6. Cosa fare se sei coinvolto nel reato di Rivelazione di segreto professionale.

Il reato di rivelazione di segreto professionale, previsto dall’articolo 622 del Codice Penale, è una violazione grave che tutela il diritto alla riservatezza delle informazioni personali o riservate ottenute in ambito professionale. La configurazione di questo reato di segreto professionale richiede che vi sia un nocumento reale, cioè un danno concreto e giuridicamente rilevante, che può verificarsi non solo con la divulgazione del segreto, ma anche mediante l’uso delle informazioni per ottenere un vantaggio personale.

Le pronunce della Cassazione evidenziano come il rispetto del segreto professionale sia un obbligo fondamentale per tutti coloro che operano in contesti fiduciari. La violazione del segreto professionale comporta serie responsabilità penali, con pena per il segreto professionale che può essere significativa, a seconda delle circostanze del caso. È importante ricordare che esistono alcune eccezioni legali, come l’autorizzazione esplicita da parte della persona interessata o altre giustificazioni legittime.

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