Reato di Furto – Articolo 624 codice penale

1. Cos’è il reato di Furto.

Il reato di Furto, disciplinato dall’Articolo 624 del Codice Penale, rientra nei delitti contro il patrimonio ed è il delitto fondamentale contro la proprietà mediante sottrazione. Questo reato si configura quando una persona si impossessa di un bene mobile altrui, sottraendolo al legittimo possessore con l’intenzione di trarne profitto. La configurazione del furto richiede l’effettivo spossessamento della vittima e il conseguente impossessamento da parte dell’agente, elementi cruciali per distinguerlo dal mero tentativo.

Le conseguenze legali del furto possono essere particolarmente gravi, poiché la legge prevede sanzioni aumentate in presenza di numerose circostanze aggravanti, come l’uso di violenza sulle cose, l’introduzione in un’abitazione privata o la sottrazione di beni di rilevante valore economico. L’analisi precisa di tali aggravanti è essenziale, poiché ne dipende l’entità della pena e la strategia difensiva.


2. Testo dell’articolo 624 codice penale: condotte punite e pene previste.

Per comprendere la portata e le conseguenze del reato di Furto, è essenziale analizzare come l’Articolo 624 del Codice Penale definisce le condotte punibili e la relativa pena base. La norma stabilisce con precisione i requisiti oggettivi (sottrazione e impossessamento) e l’elemento soggettivo (fine di profitto). Una corretta valutazione di questi elementi è fondamentale, in quanto la pena prevista subisce un drastico aumento in presenza di specifiche circostanze aggravanti.

Chiunque s’impossessa della cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene, al fine di trarne profitto per sé o per altri, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 154 a euro 516.

Agli effetti della legge penale, si considera cosa mobile anche l’energia elettrica e ogni altra energia che abbia un valore economico.

Il delitto è punibile a querela della persona offesa. Si procede, tuttavia, d’ufficio se la persona offesa è incapace, per età o per infermità, ovvero se ricorre taluna delle circostanze di cui all’articolo 625, numeri 7, salvo che il fatto sia commesso su cose esposte alla pubblica fede, e 7-bis.


3. Note procedurali dell’articolo 624 codice penale: arresto, misure cautelari, prescrizione…

La gestione procedurale del reato di Furto (Art. 624 c.p.) impone di distinguere immediatamente tra l’ipotesi semplice e quella aggravata. Questa distinzione è cruciale, poiché incide sulla procedibilità (a querela o d’ufficio), sull’obbligatorietà dell’arresto e sulla necessità o meno dell’udienza preliminare. Conoscere queste specifiche implicazioni processuali è fondamentale per definire con precisione la strategia difensiva.

  • Arresto in Flagranza: L’arresto è obbligatorio solo se ricorrono aggravanti specifiche (es. quelle dell’Art. 625, comma 1, numeri 3, 5, 7-bis). Tuttavia, diventa facoltativo (Art. 381, lett. g, c.p.p.) negli altri casi e non è obbligatorio se si applica l’attenuante del danno di speciale tenuità (Art. 62, n. 4).
  • Fermo di Indiziato di Delitto: Lo strumento del fermo è consentito solo in presenza di aggravanti specifiche (es. quelle dell’Art. 625, comma 2), data la necessità di un’accusa di una certa gravità.
  • Misure Cautelari Personali: L’applicazione di misure cautelari è possibile anche in relazione al furto semplice, soprattutto quando si procede alla convalida dell’arresto.
  • Intercettazioni: Le intercettazioni sono ammesse come mezzo di ricerca della prova nei casi in cui siano contestate le aggravanti specifiche, come quelle previste dall’Art. 625.
  • Autorità Giudiziaria Competente: Il reato è di competenza del Tribunale monocratico (Art. 33-ter c.p.p.).
  • Procedibilità: Il furto è perseguibile a querela della persona offesa, il che ne limita l’azione penale. Tuttavia, la procedibilità diventa d’ufficio in specifici casi aggravati previsti dalla legge (Art. 624, comma 3).
  • Udienza Preliminare e Giudizio: L’Udienza preliminare non è prevista per il furto semplice (Art. 550 c.p.p.), ma diventa necessaria in caso di aggravanti specifiche (Artt. 416 e 418 c.p.p.).
  • Natura e Perfezionamento del Reato: Il Bene tutelato è il patrimonio e la detenzione del bene. Il reato è di tipo comune, a forma libera, ha natura istantanea e si perfeziona con l’evento di sottrazione e impossessamento.
  • Elemento Psicologico e Tentativo: L’elemento psicologico richiesto è il dolo specifico, ovvero l’intenzione di trarre profitto dal bene sottratto. Il Tentativo è configurabile se la sottrazione non si perfeziona per cause indipendenti dalla volontà dell’autore.
  • Prescrizione e Termini: La prescrizione è di 6 anni per il furto semplice, ma sale a 10 anni nei casi di furto aggravato. I termini custodiali sono brevi (Art. 303 c.p.p.).
  • Benefici: La Declaratoria di non punibilità per tenuità del fatto è applicabile nei casi di minima offensività della condotta. La Messa alla prova (Art. 168-bis c.p.) è consentita se ricorrono i presupposti normativi.

4. Esempi di casi reali del reato di Furto.

Per comprendere appieno la portata dell’Articolo 624 c.p., è fondamentale analizzare alcuni casi reali che chiariscono gli elementi soggettivi e oggettivi del reato. Questi esempi pratici illustrano come la giurisprudenza interpreti il fine di profitto (che non è solo economico), l’elemento dell’impossessamento e come la presenza di circostanze aggravanti influisca sul procedimento.

Esempi dal punto di vista del presunto autore.

Furto per dispetto verso un collega. Il caso di Paolo, che sottrae un oggetto personale di un collega per pura vendetta o dispetto, evidenzia che il fine di profitto richiesto dall’Art. 624 c.p. non deve essere necessariamente economico. La giurisprudenza chiarisce che il profitto può consistere anche in un vantaggio psicologico o morale (come la soddisfazione dell’odio). La difesa deve concentrarsi sul dimostrare l’assenza di un impossessamento definitivo.

Asportazione di beni da un immobile confiscato. Giovanni rimuove porte e infissi da una villa confiscata dallo Stato. Questo atto configura furto poiché, benché i beni siano stabilmente incorporati (immobili), la sottrazione li rende beni mobili, e la villa non è più di sua proprietà. Questo esempio chiarisce il concetto di bene mobile altrui e l’applicazione del reato anche su oggetti sottratti a enti pubblici o confiscati.

Utilizzo improprio di carburante aziendale. Luca utilizza il carburante dell’azienda per scopi personali, pur avendolo in dotazione per lavoro. La sua condotta costituisce furto, poiché l’uso per fini personali configura il fine di profitto e lo spossessamento del datore di lavoro, nonostante l’apparente liceità della detenzione iniziale. La linea difensiva si concentra sulla prova di un’eventuale tolleranza aziendale o sulla contestazione del dolo specifico.

Esempi dal punto di vista della persona offesa.

Furto con destrezza in un supermercato. Maria subisce il furto del portafoglio mentre fa la spesa. La sottrazione di beni in luoghi affollati o senza che la vittima se ne accorga immediatamente, configura il furto aggravato per destrezza (Art. 625, comma 1, n. 4). Il tuo studio assiste la vittima nella corretta qualificazione del reato, essenziale per ottenere una pena più severa e per la richiesta di risarcimento.

Sottrazione di documenti personali. Luisa subisce il furto della borsa contenente documenti personali. Sebbene il valore materiale della borsa sia modesto, la Cassazione chiarisce che il danno non è di lieve entità se la sottrazione riguarda documenti indispensabili per la vita quotidiana o per il lavoro. Questo impedisce l’applicazione dell’attenuante del danno lieve e rafforza la posizione della persona offesa.

Beni apparentemente abbandonati. Alessandro si appropria di tubature lasciate in un terreno. La condotta è considerata furto, poiché non essendoci volontà esplicita di abbandono (res derelictae) da parte del proprietario, il bene è ancora considerato altrui. La tua consulenza è fondamentale per dimostrare la sussistenza del possesso da parte della vittima e l’intenzione di profitto dell’agente.


5. Cosa dice la Cassazione (con spiegazione) sul reato di Furto.

Per affrontare la complessità del reato di Furto, è fondamentale conoscere l’interpretazione fornita dalla Corte di Cassazione. Le sue decisioni sono cruciali per definire i concetti di impossessamento (distinguendolo dal tentativo) e la reale portata del fine di profitto (che non è solo economico), oltre a stabilire i limiti applicativi delle circostanze aggravanti.

Massima: «Il furto di energia elettrica in utenza domestica, se protratto nel tempo, non può beneficiare dell’attenuante del danno di speciale tenuità» (Cass. pen., n. 9963/2022). Spiegazione: Il prelievo continuo aggrava il reato e lo rende non qualificabile come di lieve entità.

Massima: «Il furto con destrezza prevede accorgimenti atti a superare la vigilanza della vittima» (Cass. pen., n. 2236/2022). Spiegazione: Sottrarre un oggetto con astuzia configura un’aggravante.

Massima: «Il fine di profitto del furto può consistere anche in una soddisfazione personale non economica» (Cass. pen., n. 4144/2021). Spiegazione: Anche un furto per vendetta costituisce reato.

Massima: «Il furto di documenti personali comporta danni rilevanti che escludono l’attenuante del danno lieve» (Cass. pen., n. 37795/2021). Spiegazione: La sostituzione dei documenti sottratti causa disagi significativi.

Massima: «L’appropriazione di beni aziendali, senza autorizzazione, configura furto» (Cass. pen., n. 37419/2021). Spiegazione: Utilizzare beni aziendali per scopi personali senza diritto è punibile.


6. Cosa fare se sei coinvolto nel reato di Furto.

Il reato di Furto richiede una valutazione legale immediata, cruciale per la gestione processuale. La Cassazione chiarisce che la difesa deve concentrarsi sui concetti di impossessamento e fine di profitto (non solo economico), ma soprattutto deve affrontare la distinzione tra furto semplice (procedibile a querela) e furto aggravato (procedibile d’ufficio). Comprendere queste normative e le interpretazioni giurisprudenziali è fondamentale per tutelare i propri diritti, sia come presunto autore che come vittima.

Il nostro studio è specializzato nell’analisi di queste dinamiche per difendere indagati e imputati, cercando la migliore soluzione possibile, inclusa la non punibilità per tenuità del fatto. Per tutelare i tuoi diritti e definire una strategia adeguata a Siracusa o Catania, richiedi una consulenza personalizzata con il nostro studio visitando la pagina Contatti del mio sito.