1. Cos’è il reato di Adescamento di minorenni.
L’adescamento di minorenni è un reato previsto dall’articolo 609-undecies del Codice Penale, inserito nel Libro II, Titolo XII, Capo II, Sezione I, dedicata ai delitti contro la libertà personale e, nello specifico, ai delitti contro la libertà sessuale. La norma punisce chi, attraverso internet o altri mezzi di comunicazione, cerca di entrare in contatto con un minorenne di età inferiore ai 16 anni per commettere reati a sfondo sessuale. Si tratta di una fattispecie introdotta per contrastare il fenomeno del grooming online, una condotta sempre più diffusa che può avere conseguenze molto gravi sulla vittima.
L’articolo 609-duodecies c.p. prevede inoltre un’aggravante: se l’adescamento viene compiuto utilizzando strumenti che impediscono l’identificazione dei dati di accesso alle reti telematiche, la pena può essere aumentata fino alla metà. Questo aspetto rende ancora più severa la punizione nei casi in cui l’autore del reato cerchi di nascondere la propria identità per evitare di essere rintracciato.
Se ti trovi coinvolto in un’accusa per adescamento minorenni o se sospetti che tuo figlio possa essere vittima di questa condotta, è fondamentale agire con tempestività. La consulenza di un avvocato penalista esperto a Siracusa o a Catania può fare la differenza per proteggere i tuoi diritti e comprendere quali azioni intraprendere. Per un colloquio riservato, visita la sezione Contatti del sito.
2. Testo dell’articolo 609-undecies codice penale: condotte punite e pene previste.
L’articolo 609-undecies del Codice Penale disciplina il reato di adescamento di minorenni, punendo chi, attraverso mezzi di comunicazione, cerca di entrare in contatto con un minorenne per scopi sessuali. Questo reato si inserisce nel contesto dei delitti contro la libertà sessuale e affronta una delle problematiche più gravi legate all’uso delle tecnologie. Nel paragrafo che segue, vedremo il testo completo dell’articolo e le condotte punite, nonché le pene previste per chi commette questo reato.
Di seguito, il testo integrale dell’articolo 609-undecies del codice penale.
Chiunque, allo scopo di commettere i reati di cui agli articoli 600, 600 bis, 600 ter e 600 quater, anche se relativi al materiale pornografico di cui all’articolo 600 quater 1, 600 quinquies, 609 bis, 609 quater, 609 quinquies e 609 octies, adesca un minore di anni sedici, è punito, se il fatto non costituisce più grave reato, con la reclusione da uno a tre anni. Per adescamento si intende qualsiasi atto volto a carpire la fiducia del minore attraverso artifici, lusinghe o minacce posti in essere anche mediante l’utilizzo della rete internet o di altre reti o mezzi di comunicazione.
La pena è aumentata:
1) se il reato è commesso da più persone riunite;
2) se il reato è commesso da persona che fa parte di un’associazione per delinquere e al fine di agevolarne l’attività;
3) se dal fatto, a causa della reiterazione delle condotte, deriva al minore un pregiudizio grave;
4) se dal fatto deriva pericolo di vita per il minore.
3. Note procedurali dell’articolo 609-undecies codice penale: arresto, misure cautelari, prescrizione…
L’articolo 609-undecies del Codice Penale riguarda non solo le condotte punite, ma anche gli aspetti procedurali legati al reato di adescamento di minorenni. In questo paragrafo, esploreremo le principali misure cautelari, le possibilità di arresto per chi viene accusato, e altre informazioni relative alla prescrizione del reato. È importante comprendere come questi aspetti influenzino il procedimento legale, sia per chi è accusato che per chi potrebbe trovarsi in una situazione delicata come vittima di tale condotta.
- Arresto in flagranza: L’arresto è facoltativo se il reato viene commesso in flagranza, ai sensi dell’art. 381, lett. e) c.p.p.. Ciò significa che le forze dell’ordine possono decidere di arrestare l’indagato al momento del fatto, ma non sono obbligate a farlo.
- Fermo di indiziato di delitto: Non è consentito. Le autorità non possono disporre il fermo della persona sospettata, in quanto il reato non rientra tra quelli per cui è prevista questa misura.
- Misure cautelari personali: Possono essere applicate in base agli artt. 280 e 287 c.p.p.. Se il reato è stato commesso contro un prossimo congiunto o un convivente, il giudice può disporre l’allontanamento dalla casa familiare, anche con il braccialetto elettronico per il controllo a distanza, come previsto dall’art. 275-bis c.p.p. e dall’art. 282-bis, comma 6, c.p.p.
- Intercettazioni: Sono consentite come mezzo di ricerca della prova ai sensi dell’art. 266 c.p.p.. Il giudice può autorizzare l’intercettazione di conversazioni e comunicazioni telematiche per raccogliere elementi utili all’indagine.
- Competenza dell’Autorità Giudiziaria: Il reato è di competenza del Tribunale monocratico, come previsto dall’art. 33-ter c.p.p.
- Procedibilità: Il reato è procedibile d’ufficio, ai sensi dell’art. 50 c.p.p.. Ciò significa che l’azione penale viene avviata automaticamente, senza necessità di querela da parte della vittima o di altre parti coinvolte.
- Udienza preliminare: È prevista, ai sensi degli artt. 416 e 418 c.p.p.. Prima di arrivare a giudizio, è necessario un vaglio preliminare del giudice per valutare se vi siano elementi sufficienti per procedere.
- Termini di custodia cautelare: Sono brevi, come indicato nei commi 1 e 2 dell’art. 303 c.p.p.. Ciò significa che i tempi massimi di detenzione preventiva prima del processo sono ridotti rispetto ad altri reati più gravi.
- Bene giuridico tutelato: Il reato tutela la libertà personale e sessuale dei minori, in linea con i principi espressi negli altri articoli del Codice Penale relativi ai reati sessuali.
- Tipologia del reato: È un reato comune, ossia può essere commesso da qualsiasi persona, salvo le specifiche aggravanti che delineano ipotesi di reato proprie.
- Forma di esecuzione: È un reato a forma libera, il che significa che può essere realizzato attraverso diverse condotte, salvo i casi in cui le aggravanti impongano una specifica modalità esecutiva.
- Modalità di perfezionamento: Si perfeziona attraverso un’azione. Tuttavia, alcune interpretazioni possono considerare il compimento di atti preparatori o la diffusione di materiale come parte integrante del reato. Le aggravanti possono incidere sulla configurazione del reato.
- Natura del reato: È un reato istantaneo, ossia si consuma nel momento in cui l’adescamento viene realizzato, senza necessità di una condotta prolungata nel tempo.
- Prescrizione: Il termine di prescrizione è di 12 anni per le ipotesi previste nei commi 1 e 2 dell’articolo. Tuttavia, la prescrizione è raddoppiata nei casi previsti dall’art. 157, comma 6 c.p.. Se il reato è stato commesso nei confronti di un minorenne, la decorrenza del termine avviene solo al verificarsi degli eventi indicati nell’ultimo comma dell’art. 158 c.p.
- Elemento soggettivo: Richiede il dolo specifico, ossia l’intenzione di adescare il minore con lo scopo di compiere atti sessuali o reati connessi.
- Tentativo: È configurabile, quindi il reato può sussistere anche se l’adescamento non si concretizza completamente.
- Non punibilità del fatto: Non è ammessa una declaratoria di non punibilità per particolare tenuità del fatto.
- Messa alla prova: Non concedibile, ai sensi dell’art. 168-bis c.p.p.. L’indagato non può beneficiare della sospensione del processo con lavori di pubblica utilità.
- Reato ostativo: L’adescamento di minorenni è un reato ostativo ai sensi dell’art. 4-bis della Legge n. 354/1975, il che comporta restrizioni nell’accesso ai benefici penitenziari, come misure alternative alla detenzione.
4. Esempi di casi reali del reato di Adescamento di minorenni.
In questo paragrafo, vedremo alcuni esempi pratici di casi reali di adescamento di minorenni. Analizzeremo situazioni concrete per capire meglio come si manifesta questo reato, le modalità di esecuzione e le possibili conseguenze legali. Gli esempi aiuteranno a chiarire in che modo i tribunali affrontano simili accuse e quale tipo di difesa possa essere adottata in questi casi delicati.
Esempi dal punto di vista del presunto autore.
Mario, il seduttore virtuale. Mario, 42 anni, inizia a chattare con Giulia, 15 anni, su un social network. Utilizzando un profilo falso, le scrive messaggi adulatori e la riempie di complimenti per guadagnarsi la sua fiducia. Dopo alcune settimane, le propone di vedersi di persona, assicurandole che si tratta solo di un incontro amichevole. In realtà, il suo obiettivo è spingerla a compiere atti sessuali. Questo comportamento rientra nell’adescamento di minorenni, perché Mario ha usato lusinghe e attenzioni per attrarre la ragazza e orientarla verso il proprio volere.
Luca e le foto compromettenti. Luca, 38 anni, entra in contatto con Marco, 14 anni, in un gruppo online dedicato ai videogiochi. Dopo aver instaurato un rapporto di amicizia virtuale, lo convince a inviargli alcune foto personali, fingendo interesse per la sua passione per il cosplay. Gradualmente, Luca sposta la conversazione su temi più intimi e gli chiede di inviargli immagini in pose compromettenti, con la scusa di essere un fotografo. Il suo scopo è raccogliere materiale pedopornografico, rendendo la sua condotta penalmente rilevante.
Giovanni e il finto agente. Giovanni, 45 anni, si spaccia per carabiniere in una chat e inizia a parlare con Andrea, 15 anni. Gli fa credere che potrebbe avere problemi con la giustizia per alcune conversazioni avute online e gli propone di incontrarsi per “risolvere la situazione”. In realtà, Giovanni ha solo l’intento di avere un rapporto sessuale con il ragazzo. Tuttavia, il reato di adescamento di minorenni non si configura in tutti i casi: se il minorenne ha più di 14 anni e non vi è coercizione, potrebbe non rientrare nell’ambito dell’art. 609-undecies c.p., come stabilito dalla Cassazione in situazioni simili.
Esempi dal punto di vista della persona offesa.
Chiara e il rapporto online pericoloso. Chiara, 13 anni, inizia a parlare con un ragazzo che si presenta come suo coetaneo su un’app di messaggistica. Dopo giorni di conversazioni amichevoli, lui le chiede di inviargli foto in abiti succinti, assicurandole che è normale tra amici. Chiara, ingenuamente, accetta. In realtà, dietro lo schermo si nasconde un uomo adulto, Daniele, che raccoglie queste immagini per fini illeciti. In questo caso, il reato di adescamento di minorenni si è consumato nel momento in cui Daniele ha instaurato con Chiara un rapporto di fiducia con lusinghe e promesse, per indurla a compiere un atto penalmente rilevante.
Federico e l’incontro mancato. Federico, 12 anni, riceve messaggi insistenti da un uomo che dice di essere un influencer molto seguito. L’adulto lo convince a fare una videochiamata e poi gli propone di vedersi per un servizio fotografico. Il bambino inizia a sentirsi a disagio e ne parla con i genitori, che scoprono la reale identità dell’uomo e denunciano il fatto. In questo caso, anche se Federico non ha mai incontrato l’adescatore, il reato è comunque configurabile perché la legge punisce il semplice tentativo di carpire la fiducia del minore per scopi sessuali.
Sara e l’offerta di denaro. Sara, 14 anni, riceve un messaggio su un social network da un profilo anonimo che le offre dei soldi per mandare foto intime. L’utente insiste più volte, promettendole di mantenerla economicamente in cambio di immagini o video. La ragazza, spaventata, racconta tutto ai genitori, che denunciano il fatto. Anche se il contatto è avvenuto solo online e non c’è stato un incontro fisico, la giurisprudenza ha chiarito che il reato di adescamento di minorenni si consuma nel luogo in cui si trova la vittima, poiché è lì che si verifica l’offesa al bene giuridico tutelato.
Se ti trovi coinvolto in un’accusa per adescamento di minorenni, oppure se sospetti che un minore vicino a te sia vittima di questa condotta, è fondamentale agire con tempestività. Un avvocato penalista esperto in reati sessuali può fornire la giusta assistenza per difendere i tuoi diritti o tutelare il minore coinvolto. Per un colloquio riservato, visita la sezione Contatti.
5. Cosa dice la Cassazione (con spiegazione) sul reato di Adescamento di minorenni.
In questo paragrafo, esploreremo cosa dice la Cassazione riguardo al reato di adescamento di minorenni. La giurisprudenza della Corte di Cassazione fornisce orientamenti chiave su come vengono interpretati e applicati i principi legali relativi a questo crimine. Esamineremo alcune delle sue decisioni più rilevanti, che offrono chiarimenti sulle dinamiche legali e sulle possibili difese. Questo aiuterà a comprendere meglio come il sistema giudiziario affronta il reato e le sue implicazioni legali.
Massima: «In tema di adescamento di minorenni, costituisce “lusinga” idonea a “carpire la fiducia del minore” qualsiasi allettamento – fatto di frasi adulatorie, parole amiche, promesse o finte attenzioni – con cui l’agente cerchi di attrarre la persona offesa al proprio volere, onde indurla a commettere uno dei reati indicati dall’art. 609-undecies cod. pen.» (Cass. pen., n. 33257/2022). Spiegazione: L’adescamento non richiede minacce o violenza. Anche semplici complimenti, attenzioni o promesse possono essere strumenti per guadagnare la fiducia del minore e spingerlo a compiere atti illeciti. Questo è un aspetto chiave del reato di grooming online, dove l’adulto manipola il minore con gentilezza per raggiungere il suo scopo.
Massima: «In tema di adescamento di minorenni, la sussistenza del dolo specifico, ove consistente nello scopo di commettere il reato di detenzione di materiale pornografico di cui all’art. 600-quater cod. pen., deve essere necessariamente desunta facendo ricorso a parametri oggettivi, dai quali possa inferirsi il movente sessuale della condotta» (Cass. pen., n. 26266/2022). Spiegazione: Per provare il reato di adescamento, è necessario dimostrare che l’intento dell’autore fosse quello di ottenere materiale pedopornografico o compiere altri reati sessuali. Non basta un semplice contatto con il minore: bisogna valutare elementi oggettivi, come il tipo di messaggi inviati, le richieste fatte e il contesto della conversazione.
Massima: «Il reato di adescamento di minorenni, previsto dall’art. 609-undecies cod. pen., si consuma nel tempo e nel luogo in cui l’agente realizza le condotte descritte nella fattispecie incriminatrice; tuttavia, qualora l’illecito sia posto in essere tramite internet o con mezzi di comunicazione a distanza, la sua consumazione si verifica nel luogo in cui si trova il minore adescato, perché il delitto presuppone una comunicazione tra due soggetti e in tale luogo si perfeziona la dimensione offensiva del fatto» (Cass. pen., n. 36492/2019). Spiegazione: Se l’adescamento avviene online, il reato si considera consumato nel luogo in cui si trova il minore e non in quello dell’adescatore. Questo principio è fondamentale per stabilire la competenza territoriale del tribunale, che sarà quello della città dove il minore ha subito il danno.
Massima: «In tema di reato di adescamento previsto dall’art. 609-undecies cod. pen., l’oggetto del dolo specifico deve riguardare anche gli atti sessuali che l’agente intende compiere carpendo la fiducia del minore attraverso artifici, lusinghe o minacce e, cioè, per mezzo dell’attività di adescamento descritta dalla fattispecie» (Cass. pen., n. 17373/2019). Spiegazione: Per configurare il reato di adescamento, non è necessario che vi sia già stato un incontro o un contatto fisico con il minore. Basta dimostrare che l’adulto ha persuaso il minore con strategie manipolative per indurlo a compiere o subire atti sessuali.
Massima: «In tema di reati sessuali, non integra gli estremi del reato di cui all’art. 609-undecies cod. pen. la condotta di adescamento di minore commessa al fine di avere rapporti sessuali con un minore di età compresa tra i quattordici ed i sedici anni di età, essendo tale finalità estranea alle ipotesi di cui all’art. 609-quater, comma primo, n. 2) cod. pen.» (Cass. pen., n. 23173/2018). Spiegazione: Se l’adescamento è finalizzato a un rapporto sessuale consenziente con un minore tra i 14 e i 16 anni, potrebbe non configurare il reato di adescamento di minorenni, perché il Codice Penale non lo prevede tra i casi punibili. Tuttavia, restano applicabili altre norme se vi sono elementi di coercizione, minaccia o abuso di autorità.
Massima: «In tema di reati sessuali, in forza della clausola di riserva prevista dall’art. 609-undecies cod. pen., il reato di adescamento di minori si configura soltanto quando la condotta non integra gli estremi del reato-fine neanche nella forma tentata» (Cass. pen., n. 8691/2017). Spiegazione: Il reato di adescamento di minorenni si applica solo se la condotta dell’autore non integra già un altro reato sessuale (come violenza sessuale o pornografia minorile). Se il comportamento dell’adescatore configura un reato più grave, verrà punito per quest’ultimo.
Massima: «In tema di reato di adescamento previsto dall’art. 609-undecies cod. pen., il dolo specifico consistente nell’intenzione di commettere i reati di cui agli artt. 600, 600-bis 600-ter e 600-quater cod. pen., non deve necessariamente risultare manifesto da quanto esplicitato nella condotta direttamente posta in essere nei confronti del minore, ben potendo la relativa prova essere ricavata anche “aliunde”» (Cass. pen., n. 20427/2020). Spiegazione: Non è necessario che l’adescatore dichiari esplicitamente il suo intento illecito. Il dolo può essere dedotto da elementi esterni, come il tipo di comunicazione avuta con il minore, il linguaggio usato, le richieste fatte e il contesto generale della relazione.
Le sentenze della Corte di Cassazione chiariscono molteplici aspetti del reato di adescamento di minorenni, dalle modalità di consumazione del reato fino agli elementi che provano l’intento illecito dell’adescatore. Se ti trovi coinvolto in un’accusa per adescamento online o se sospetti che un minore sia vittima di questa condotta, è fondamentale agire con tempestività. Un avvocato penalista esperto in reati sessuali può aiutarti a difendere i tuoi diritti o tutelare il minore coinvolto. Per un colloquio riservato, visita la sezione Contatti del sito.
6. Cosa fare se sei coinvolto nel reato di Adescamento di minorenni.
L’adescamento di minorenni, previsto dall’art. 609-undecies c.p., è un reato sessuale che si consuma quando un adulto cerca di guadagnarsi la fiducia di un minore attraverso lusinghe, attenzioni o promesse, con l’obiettivo di indurlo a compiere o subire atti sessuali o a fornire materiale pornografico. La Cassazione ha chiarito che il reato può essere commesso anche tramite internet e che si perfeziona nel luogo in cui si trova il minore adescato.
Per dimostrare la responsabilità dell’adescatore, non è sempre necessario che il suo intento illecito sia dichiarato in modo esplicito. La volontà di compiere un reato sessuale può essere dedotta da elementi oggettivi, come il contenuto dei messaggi o il comportamento tenuto durante il contatto con la vittima. Tuttavia, non ogni interazione con un minorenne configura questo reato: in alcuni casi, la condotta può essere punita sotto altri profili o potrebbe non essere penalmente rilevante.
Se sei accusato di adescamento minorenni o se ritieni che un minore vicino a te possa essere vittima di questa condotta, è essenziale comprendere le implicazioni legali e agire nel modo corretto. Un avvocato penalista Siracusa o avvocato penalista Catania esperto in reato sessuale minorenni può offrirti una consulenza legale sul reato di adescamento, chiarire la tua posizione e proteggere i tuoi diritti. Per una consulenza riservata e una difesa per reato di violenza, visita la sezione Contatti del sito.