Reato di Interruzione colposa di gravidanza – Articolo 593-bis codice penale

1. Cos’è il reato di Interruzione colposa di gravidanza.

L’Interruzione colposa di gravidanza, disciplinata dall’Articolo 593-bis del Codice Penale, è un reato contro la persona che sanziona la cessazione della gravidanza provocata per negligenza, imprudenza o imperizia (colpa), senza il consenso della donna incinta.

Questo reato si distingue nettamente dall’aborto volontario (disciplinato dalla L. 194/78) per l’assenza del dolo e per la natura involontaria dell’evento. La sua applicazione può riguardare medici, operatori sanitari o chiunque causi involontariamente l’aborto, ad esempio in seguito a un incidente stradale. L’elemento strategico cruciale risiede nella prova del nesso causale tra la condotta colposa (la negligenza) e l’evento abortivo, determinando la responsabilità penale.


2. Testo dell’articolo 593-bis codice penale: condotte punite e pene previste.

Per comprendere la struttura e le conseguenze del delitto, è fondamentale analizzare come l’Articolo 593-bis del Codice Penale sanziona la cessazione della gravidanza provocata per negligenza, imprudenza o imperizia. La norma stabilisce pene che variano a seconda del livello di colpa e dell’età gestazionale del feto, rendendo l’accertamento del nesso causale tra la condotta colposa e l’evento abortivo l’elemento cruciale della prova.

Chiunque cagiona a una donna per colpa l’interruzione della gravidanza è punito con la reclusione da tre mesi a due anni.

Chiunque cagiona a una donna per colpa un parto prematuro è punito con la pena prevista dal primo comma, diminuita fino alla metà.

Nei casi previsti dal primo e dal secondo comma, se il fatto è commesso con la violazione delle norme poste a tutela del lavoro la pena è aumentata.


3. Note procedurali dell’articolo 593-bis codice penale: arresto, misure cautelari, prescrizione…

Sul piano procedurale, il reato di Interruzione colposa di gravidanza è regolato in base alla sua natura colposa, il che ne mitiga il regime cautelare: l’arresto, il fermo e le misure cautelari personali non sono consentiti. Nonostante questa blanda disciplina cautelare, il reato è perseguibile d’ufficio, e la strategia difensiva si concentra interamente sulla prova della negligenza o imperizia del soggetto agente.

  • Arresto e Fermo di Indiziato: Entrambe le misure non sono consentite. Il reato di interruzione colposa di gravidanza non rientra tra quelli che giustificano l’arresto in flagranza o il fermo.
  • Misure Cautelari Personali e Intercettazioni: Le misure cautelari personali non sono applicabili per questo reato (ad esempio, custodia cautelare, arresti domiciliari). Inoltre, le Intercettazioni telefoniche o ambientali non sono ammesse come mezzo di ricerca della prova (Art. 266 c.p.p.).
  • Autorità Giudiziaria Competente: La competenza per il procedimento è del Tribunale monocratico (Art. 33-ter c.p.p.).
  • Procedibilità e Giudizio: Il reato è perseguibile d’ufficio (Art. 50 c.p.p.), a tutela del nascituro. L’Udienza preliminare non è prevista (Art. 550 c.p.p.), quindi il giudizio si svolge direttamente.
  • Bene Tutelato e Natura del Reato: La norma protegge il destino e l’integrità del nascituro. È un reato comune, a forma di esecuzione libera e di evento (si perfeziona con la cessazione della gravidanza). È di natura istantanea.
  • Elemento Soggettivo e Tentativo: Il reato è punibile a titolo di colpa, richiedendo negligenza, imprudenza o imperizia. Per la sua natura colposa di evento, il Tentativo non è configurabile (la punibilità sorge solo se l’evento si verifica).
  • Prescrizione e Benefici: Il termine di prescrizione è di 6 anni. La Declaratoria di non punibilità per tenuità del fatto è possibile (Art. 131-bis c.p.). L’istituto della Messa alla prova (Art. 168-bis c.p.) è ammessa.

4. Esempi di casi reali del reato di Interruzione colposa di gravidanza.

Per comprendere come si configura il reato di Interruzione colposa di gravidanza, è fondamentale analizzare casi reali che chiariscono il requisito del nesso causale tra la condotta colposa (negligenza o imperizia) e l’evento abortivo.

Esempi dal punto di vista del presunto autore.

Errore medico e interruzione di gravidanza. Il dottor Neri, per errore nella somministrazione di un farmaco controindicato, provoca involontariamente un aborto a Laura (22 settimane). La sua difesa contesta la perizia, ma il giudice valuta l’elaborato sufficiente per stabilire la responsabilità per imperizia. Questo esempio evidenzia la centralità della prova peritale e del nesso causale in ambito medico-legale.

Incidente stradale e parto prematuro. Alessandro supera il limite di velocità e ignora un semaforo rosso, causando un incidente. Lo scontro provoca un parto prematuro a Giulia (7 mesi). Alessandro viene denunciato per procurato parto prematuro colposo (reato correlato e altrettanto grave), poiché la sua guida spericolata (colpa e violazione del Codice della Strada) ha interrotto il normale decorso della gravidanza.

Lavoro usurante e interruzione colposa della gravidanza. Il datore di lavoro, Marco, obbliga una dipendente incinta, Serena, a svolgere turni e sollevare carichi oltre il limite consentito. L’indagine stabilisce che l’eccessivo sforzo fisico è la causa dell’aborto. Marco viene indagato per interruzione colposa di gravidanza in quanto ha omesso di rispettare le norme di sicurezza sul lavoro specifiche per le donne incinte (colpa per negligenza).

Esempi dal punto di vista della persona offesa.

Errore nella diagnosi e perdita del bambino. Valentina subisce un aborto dopo che il medico, Dott. Verdi, prescrive erroneamente un farmaco controindicato. La denuncia per interruzione colposa di gravidanza si basa sul fatto che il farmaco, e non l’infezione inesistente, ha provocato l’aborto. L’azione legale è complessa e richiede di dimostrare il nesso causale tra l’imperizia del medico e il danno subito.

Scontro stradale e parto prematuro. Claudia, incinta, viene investita da Emanuele distratto dal cellulare. L’incidente causa un parto prematuro e complicazioni respiratorie al neonato. Emanuele viene accusato di procurato parto prematuro colposo (o lesioni al nascituro), e la tua assistenza è fondamentale per la costituzione di parte civile per il danno subito dalla madre e dal bambino.

Caduta sul posto di lavoro e aborto. Martina, commessa incinta, scivola su un pavimento bagnato non segnalato e perde il bambino. Le indagini stabiliscono che il titolare, Antonio, non ha rispettato le norme di sicurezza (colpa per negligenza). Antonio viene indagato per interruzione colposa di gravidanza. Questo caso dimostra come la violazione di una norma di sicurezza sul lavoro possa configurare reato penale.


5. Cosa dice la Cassazione (con spiegazione) sul reato di Interruzione colposa di gravidanza.

La Corte di Cassazione ha fornito indicazioni fondamentali sull’interpretazione dell’Articolo 593-bis c.p., chiarendo come il reato si configuri a titolo di colpa (negligenza, imprudenza o imperizia). Le sue pronunce sono essenziali per definire il perimetro del nesso causale tra la condotta e l’evento abortivo e per stabilire i criteri di accertamento della responsabilità professionale in ambito sanitario e lavorativo.

Massima: «In tema di mezzi di prova, nei procedimenti penali aventi ad oggetto la responsabilità sanitaria (nella specie, per interruzione colposa di gravidanza), la nomina di un solo perito, anziché di un collegio, in violazione dell’art. 15, comma 1, legge 8 marzo 2017, n. 24, non è causa di nullità dell’elaborato peritale, in quanto non espressamente prevista, né incide sulla sua affidabilità, risultando esso comunque idoneo a offrire al giudice le conoscenze scientifiche necessarie per una compiuta valutazione dei fatti oggetto di giudizio» (Cass. pen., Sez. V, n. 45719/2022). Spiegazione: Nei processi penali per interruzione colposa di gravidanza in ambito sanitario, la perizia medico-legale è un mezzo di prova fondamentale. Secondo questa sentenza, anche se la legge prevede la nomina di un collegio di periti, la scelta di un solo esperto non invalida automaticamente la perizia. Il giudice può comunque basarsi su di essa per valutare i fatti. Questo principio è importante perché esclude la possibilità di annullare un processo solo per un vizio formale nella nomina del perito.

Massima: «Il reato di procurato parto prematuro è integrato dalla condotta colposa che, comportando l’interruzione del normale e completo ciclo fisiologico della gravidanza, determini pericolo per la salute della gestante o del nascituro, senza che assuma rilevanza la distinzione tra parto prematuro e parto pretermine» (Cass. pen., Sez. IV, n. 11703/2021). Spiegazione: Chi, per negligenza, imprudenza o imperizia, causa un parto prematuro è responsabile penalmente se l’evento ha messo a rischio la salute della madre o del bambino. La Cassazione chiarisce che non è necessario distinguere tra parto prematuro (quando il bambino nasce prima della 37ª settimana ma con possibilità di sopravvivenza) e parto pretermine (quando il neonato ha gravi difficoltà vitali): ciò che conta è il pericolo generato dalla condotta colposa. Questo principio rafforza la tutela penale della gravidanza e sottolinea l’importanza della prudenza in tutti i contesti che possono mettere a rischio la salute del feto.


6. Cosa fare se sei coinvolto nel reato di Interruzione colposa di gravidanza.

Il reato di Interruzione colposa di gravidanza (Art. 593-bis c.p.) si configura per negligenza, imprudenza o imperizia del soggetto agente. La Cassazione ha chiarito che la chiave probatoria risiede nella perizia medico-legale, che è sufficiente per valutare il nesso causale tra la condotta colposa (es. errore medico) e l’evento abortivo o il parto prematuro.

Affrontare una vicenda legata a questo reato, che è perseguibile d’ufficio ma presenta un regime cautelare blando, richiede un’analisi forense e specialistica. Il nostro studio è esperto nella gestione di procedimenti per colpa medica e stradale. Per ricevere assistenza specializzata e qualificata a Siracusa o Catania, visita la pagina Contatti del nostro sito e richiedi un colloquio riservato con un professionista.