Reato di Deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso (articolo 583 quinquies codice penale)

1. Introduzione al reato di Deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso

Il reato previsto dall’articolo 583-quinquies del codice penale si inserisce nel Libro II, Titolo XII, Capo I, Sezione I, dedicato ai delitti contro la persona e, nello specifico, ai delitti contro la vita e l’incolumità individuale. La norma punisce chiunque provochi una deformazione permanente del viso altrui, sottolineando la gravità dell’azione sia per l’impatto fisico che per le profonde conseguenze psicologiche sulla vittima. Questo reato mira a tutelare l’integrità fisica e la dignità della persona, con un focus particolare sulla protezione del volto, simbolo dell’identità e della riconoscibilità individuale.

Se ti trovi coinvolto in una vicenda legata a questo reato, sia come presunto responsabile sia come vittima, è fondamentale comprendere con precisione i tuoi diritti e i tuoi doveri. La consulenza legale di un avvocato esperto in diritto penale è uno strumento indispensabile per affrontare con consapevolezza ogni fase del procedimento.

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2. Testo dell’articolo 583 quinquies codice penale: condotte punite e pene previste

Chiunque cagiona ad alcuno lesione personale dalla quale derivano la deformazione o lo sfregio permanente del viso è punito con la reclusione da otto a quattordici anni.

La condanna ovvero l’applicazione della pena su richiesta delle parti a norma dell’articolo 444 del Codice di procedura penale per il reato di cui al presente articolo comporta l’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, alla curatela e all’amministrazione di sostegno.

3. Note procedurali dell’articolo 583 quinquies codice penale

  • Arresto: È previsto l’arresto facoltativo in flagranza, come stabilito dall’articolo 381 del codice di procedura penale. Questo significa che le forze dell’ordine possono decidere di arrestare chi è sorpreso nell’atto di commettere il reato, ma non sono obbligate a farlo.
  • Fermo di indiziato di delitto: È consentito ai sensi dell’articolo 384 del codice di procedura penale, permettendo il fermo di una persona fortemente sospettata di aver commesso il reato, anche in assenza di flagranza.
  • Misure cautelari personali: Possono essere applicate, come previsto dagli articoli 280 e 287 del codice di procedura penale, per garantire l’efficacia delle indagini o prevenire il rischio di fuga o reiterazione del reato.
  • Intercettazioni: È consentito l’utilizzo delle intercettazioni di conversazioni o comunicazioni come mezzo di ricerca della prova, ai sensi dell’articolo 266 del codice di procedura penale.
  • Autorità giudiziaria competente: La competenza è attribuita al Tribunale collegiale, come stabilito dall’articolo 33-bis del codice di procedura penale.
  • Procedibilità: Il reato è perseguibile d’ufficio, secondo quanto previsto dall’articolo 50 del codice di procedura penale.
  • Udienza preliminare: È prevista, come stabilito dagli articoli 416 e 418 del codice di procedura penale, per valutare la fondatezza dell’accusa prima del dibattimento.
  • Termini custodiali: I termini di custodia cautelare sono considerati medi, in conformità con l’articolo 303 del codice di procedura penale.
  • Bene tutelato: Il reato tutela l’aspetto fisico della persona, in particolare l’integrità e la riconoscibilità del volto.
  • Tipologia: È un reato comune, quindi può essere commesso da chiunque.
  • Forma di esecuzione: La modalità di realizzazione del reato è libera, senza vincoli specifici su come viene compiuto l’atto.
  • Svolgimento: Si configura come reato ad evento, in quanto il danno è rappresentato dagli esiti permanenti delle lesioni inflitte.
  • Natura: È un reato istantaneo, in quanto si consuma nel momento in cui si produce l’evento dannoso.
  • Prescrizione: Il termine di prescrizione è di 14 anni.
  • Elemento psicologico: È richiesto il dolo generico, cioè la consapevolezza e volontà di provocare una deformazione permanente.
  • Tentativo: È configurabile, quindi anche il tentativo di commettere il reato è punibile.
  • Delitto ostativo: Si tratta di un reato ostativo, come previsto dall’articolo 4-bis dell’Ordinamento Penitenziario, il che implica restrizioni in materia di benefici penitenziari.

4. Esempi pratici del reato di Deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso

  • Il caso di Matteo e Luca
  • Durante una lite in un bar, Matteo colpisce Luca al volto con un bicchiere di vetro, causandogli una profonda ferita che lascia una cicatrice permanente. Matteo sostiene di aver reagito a una provocazione, ma le immagini delle telecamere mostrano che il gesto è stato intenzionale. Matteo viene accusato del reato di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso.
  • Il litigio tra Carla e Anna

Carla, gelosa del fidanzato, getta un liquido corrosivo sul volto di Anna, accusandola di aver tentato di sedurlo. Anna riporta ustioni gravi e permanenti al viso. Carla afferma di non aver voluto causare danni così gravi, ma l’accusa dimostra che Carla era consapevole delle conseguenze del gesto.

  • La discussione tra Filippo e Marco

Filippo, infastidito da un insulto ricevuto da Marco, lo colpisce con un oggetto contundente durante una festa. L’impatto provoca una frattura dello zigomo e una cicatrice evidente. Filippo viene denunciato per il reato di cui all’articolo 583-quinquies, nonostante affermi che il gesto sia stato impulsivo.

Esempi pratici: casi dalla parte della persona offesa

  • Il caso di Maria

Maria viene aggredita dal marito durante un litigio. L’uomo le lancia una bottiglia di vetro che le procura una profonda ferita al volto. Maria subisce un intervento chirurgico, ma la cicatrice rimane evidente. Grazie a una denuncia, il marito viene accusato di averle causato una deformazione permanente, aggravando il quadro delle violenze domestiche già subite.

  • L’aggressione a Paolo

Paolo, mentre passeggia di notte, viene aggredito da uno sconosciuto durante una rapina. L’aggressore gli taglia il volto con un coltello per intimidirlo, lasciandogli una cicatrice visibile. Paolo sporge denuncia, e grazie alle telecamere di sorveglianza l’autore viene identificato e perseguito per il reato di deformazione permanente.

  • La violenza subita da Sofia

Sofia, vittima di bullismo da parte di alcune coetanee, viene colpita al volto con un oggetto metallico durante un’aggressione. La ferita le lascia un segno evidente e permanente. Le ragazze responsabili dell’atto vengono denunciate e accusate del reato ai sensi dell’articolo 583-quinquies.

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5. Massime della Cassazione, con spiegazione, sul reato di Deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso

Massima:

“Il reato di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso (art. 583-quinquies c.p.), pur muovendo dall’intento legislativo di predisporre una più ampia tutela per le vittime di ‘violenza domestica o di genere’, non ha inteso limitarle solo a tali soggetti, tanto che, per la lesione comportante uno sfregio permanente al viso, consapevolmente ha introdotto una nuova norma di tutela, per tale gravissima lesione, per chiunque ne fosse rimasto vittima. (Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 22625 del 5 aprile 2023)”

Spiegazione:

Questa massima della Cassazione chiarisce che il reato di deformazione permanente al viso, previsto dall’articolo 583-quinquies del codice penale, è stato introdotto con l’obiettivo di fornire una protezione maggiore alle vittime di violenza domestica o di genere, ma non si limita esclusivamente a questi casi. La norma, infatti, si applica a chiunque subisca una lesione che provochi un danno permanente al volto, sottolineando l’importanza di tutelare l’integrità fisica e l’identità visiva di tutte le persone, indipendentemente dal contesto in cui il reato è stato commesso.

Questo principio evidenzia come la legge sia stata pensata per garantire giustizia non solo alle vittime di determinate forme di violenza, ma anche a chiunque si trovi ad affrontare un danno così grave, a prescindere dalla relazione con l’autore del reato.

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6. Conclusioni sul reato di Deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso

Il reato di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, disciplinato dall’articolo 583-quinquies del codice penale, è una norma che offre una tutela speciale a chi subisce danni gravi e permanenti al volto. La legge, come chiarito dalla Cassazione, non si limita a proteggere le vittime di violenza domestica o di violenza di genere, ma si applica a chiunque subisca un’offesa così grave, a prescindere dal contesto o dalla relazione con l’autore del reato.

Comprendere le implicazioni legali di questo reato è fondamentale sia per chi si trova nella posizione di persona offesa, sia per chi è accusato di averlo commesso. Le conseguenze penali e personali possono essere significative e richiedono una valutazione attenta da parte di un avvocato esperto in diritto penale.

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