Reato di Ricettazione – Articolo 648 codice penale

1. Cos’è il reato di Ricettazione.

La ricettazione, disciplinata dall’articolo 648 del Codice Penale, è uno dei reati contro il patrimonio più frequenti e si verifica quando una persona, per trarne profitto, acquista, riceve o nasconde beni o denaro di provenienza delittuosa, pur non avendo partecipato al reato principale. Si tratta di una condotta grave, che la legge punisce per tutelare la proprietà privata e garantire la sicurezza dei traffici giuridici ed economici, contrastando la diffusione e il riciclaggio di beni illeciti.

Comprendere la differenza tra ricettazione e incauto acquisto, valutare l’origine dei beni e ricostruire la reale intenzione dell’indagato sono aspetti decisivi in sede di difesa. Per questo, chi è accusato del reato di ricettazione deve agire con prudenza e rivolgersi subito a un avvocato penalista esperto in diritto penale.

Lo Studio Legale Failla, con sede ad Augusta e operante tra Siracusa e Catania, offre assistenza legale qualificata a chi è coinvolto, come indagato o come persona offesa, in procedimenti per ricettazione o altri reati contro il patrimonio.

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2. Testo dell’articolo 648 codice penale: condotte punite e pene previste.

L’articolo 648 del Codice Penale definisce in modo preciso le condotte che integrano il reato di ricettazione e stabilisce le pene previste per chi acquista, riceve o occulta beni di provenienza illecita. Si tratta di una norma centrale nella disciplina dei reati contro il patrimonio mediante frode, poiché mira a interrompere la catena di circolazione dei beni provenienti da delitti e a punire chi, consapevolmente, ne favorisce la diffusione.

Fuori dei casi di concorso nel reato, chi, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, acquista, riceve od occulta denaro o cose provenienti da un qualsiasi delitto, o comunque si intromette nel farle acquistare, ricevere od occultare, è punito con la reclusione da due ad otto anni e con la multa da euro 516 a euro 10.329. La pena è aumentata quando il fatto riguarda denaro o cose provenienti da delitti di rapina aggravata ai sensi dell’articolo 628, terzo comma, di estorsione aggravata ai sensi dell’articolo 629, secondo comma, ovvero di furto aggravato ai sensi dell’articolo 625, primo comma, n. 7-bis.

La pena è della reclusione da uno a quattro anni e della multa da euro 300 a euro 6.000 quando il fatto riguarda denaro o cose provenienti da contravvenzione punita con l’arresto superiore nel massimo a un anno o nel minimo a sei mesi.

La pena è aumentata se il fatto è commesso nell’esercizio di un’attività professionale.

Se il fatto è di particolare tenuità, si applica la pena della reclusione sino a sei anni e della multa sino a euro 1.000 nel caso di denaro o cose provenienti da delitto e la pena della reclusione sino a tre anni e della multa sino a euro 800 nel caso di denaro o cose provenienti da contravvenzione.

Le disposizioni di questo articolo si applicano anche quando l’autore del delitto da cui il denaro o le cose provengono non è imputabile o non è punibile ovvero quando manchi una condizione di procedibilità riferita a tale delitto.


3. Note procedurali dell’articolo 648 codice penale: arresto, misure cautelari, prescrizione…

Le note procedurali dell’articolo 648 c.p. illustrano le principali fasi e strumenti che caratterizzano l’azione penale nel reato di ricettazione. In questa sezione analizzeremo quando è possibile l’arresto, quali misure cautelari possono essere adottate dal giudice e come si calcola la prescrizione del reato. Comprendere questi aspetti è fondamentale sia per chi è indagato, al fine di tutelare i propri diritti e pianificare la difesa, sia per chi intende valutare eventuali azioni a tutela dei propri beni.

  • Arresto in flagranza: L’arresto è facoltativo nei casi ordinari di ricettazione (art. 381 c.p.p.). Tuttavia, diventa obbligatorio se ricorrono le circostanze aggravanti speciali previste dal secondo periodo del comma 1 (art. 380, lett. f-bis, c.p.p.).
  • Fermo di indiziato di delitto: È consentito per i casi ordinari (art. 384 c.p.p., primo comma). Non è invece ammesso nei casi attenuati previsti dal secondo comma, poiché l’attenuante ha effetto speciale e influisce sui criteri applicativi (artt. 278 e 379 c.p.p.).
  • Misure cautelari personali: Sono applicabili (artt. 280 e 287 c.p.p.), a condizione che ne ricorrano i presupposti.
  • Intercettazioni: Le intercettazioni di conversazioni o comunicazioni sono ammesse come mezzo di ricerca della prova (art. 266 c.p.p.).
  • Autorità giudiziaria competente: La competenza spetta al tribunale in composizione monocratica (art. 33-ter c.p.p.).
  • Procedibilità: Il reato è procedibile d’ufficio (art. 50 c.p.p.).
  • Udienza preliminare: Non è prevista per questo reato (art. 550 c.p.p.).
  • Termini di custodia cautelare: Per il primo comma, si applicano termini medi (art. 303, comma 1, c.p.p.); per i commi 2, 3 e 4, termini brevi.
  • Bene tutelato: La norma protegge sia il patrimonio che l’amministrazione della giustizia.
  • Tipologia di reato: Si tratta di un reato comune, ossia può essere commesso da chiunque.
  • Forma di esecuzione del reato: È un reato a forma libera, poiché le diverse condotte descritte costituiscono i presupposti per la sua configurazione.
  • Modalità di perfezionamento del reato:
  • Per l’occultamento: il reato si perfeziona con l’evento.
  • Per l’intromissione: si perfeziona con l’azione.
  • Per la ricezione: si perfeziona con azione o evento, a seconda che si consideri la ricezione come conclusione della condotta o come evento.
  • Per l’acquisto: simile alla ricezione, con un’interpretazione minoritaria che considera sufficiente il semplice accordo senza necessità della traditio, configurandolo come reato di pura azione.
  • Natura del reato: È un reato istantaneo, che si consuma nel momento in cui si realizza la condotta.
  • Prescrizione: Il termine di prescrizione è di 8 anni.
  • Elemento psicologico: Richiede il dolo specifico, ovvero la consapevolezza e la volontà di trarre un profitto illecito.
  • Tentativo: È configurabile. Per la condotta di intromissione, vi sono opinioni contrastanti in dottrina.
  • Tenuità del fatto: La declaratoria di non punibilità per particolare tenuità non era originariamente ammessa. Successivamente, la sentenza della Corte Costituzionale e la riforma hanno previsto l’applicabilità della declaratoria anche nei casi attenuati previsti dall’art. 131-bis c.p., superando i limiti edittali previsti.
  • Messa alla prova: È consentita (art. 168-bis c.p., art. 550 c.p.p.).

4. Esempi di casi reali del reato di Ricettazione.

In questa sezione presentiamo casi pratici di ricettazione, ricostruiti sulla base di sentenze e situazioni reali. Questi esempi aiutano a capire come la legge viene applicata nella realtà e quali comportamenti possono configurare il reato. Analizzare vicende concrete permette anche di comprendere i rischi legali e le conseguenze penali per chi acquista, riceve o nasconde beni di provenienza illecita, evidenziando l’importanza di una difesa legale tempestiva e qualificata. Rivolgersi a un avvocato penalista esperto in ricettazione può fare la differenza nel tutelare i propri diritti e pianificare una strategia efficace.

Esempi dal punto di vista del presunto autore.

Mario e l’accordo su denaro futuro. Mario si accorda con un conoscente, Luigi, per ricevere parte dei proventi di una futura estorsione che Luigi intende compiere. Tuttavia, il denaro non è mai stato trasferito o entrato nella disponibilità di Mario. In base alla giurisprudenza, questa condotta non integra il reato di ricettazione poiché il bene non è ancora pervenuto nel patrimonio dell’autore del delitto presupposto.

Giulia, l’intermediaria di beni rubati. Giulia mette in contatto Marco, un ricettatore abituale, con un gruppo di persone che cercano di vendere oggetti di valore provenienti da un furto. Nonostante Giulia non abbia mai preso fisicamente possesso dei beni né concluso la transazione, la sua intromissione è sufficiente a configurare il reato di ricettazione.

Antonio e il denaro nascosto. Antonio viene sorpreso dalla polizia con una somma di 150.000 euro in contanti, nascosta in diversi luoghi della sua abitazione. Senza un’occupazione stabile e senza riuscire a fornire una spiegazione plausibile sulla provenienza del denaro, si presume che esso derivi da attività illecite, configurando così il reato di ricettazione.

Esempi dal punto di vista della persona offesa.

Laura e i gioielli sottratti. Laura scopre che una collana, ereditata dalla madre e rubata durante un furto in casa, è stata venduta a un negozio di pegni. Il negoziante, non avendo verificato l’origine dei beni, è accusato di ricettazione per aver ricevuto e trattenuto un oggetto di provenienza illecita.

Stefano e l’assegno falsificato. Stefano, titolare di un conto corrente, scopre che un assegno bancario intestato a suo nome è stato alterato e utilizzato da un’altra persona. L’autore della ricettazione viene identificato come chi ha trattenuto e cercato di spendere l’assegno pur conoscendone la provenienza illecita.

Giovanni e l’auto rubata. Giovanni nota che un’automobile rubata a suo padre è stata rivenduta a un privato. Il nuovo acquirente, pur sospettando che il mezzo potesse avere una provenienza illecita, ha accettato di acquistarlo a un prezzo irrisorio, rendendosi responsabile del reato di ricettazione (Cass. pen. n. 29785/2020).

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5. Cosa dice la Cassazione (con spiegazione) sul reato di Ricettazione.

In questa sezione analizziamo cosa dice la Cassazione sul reato di ricettazione (art. 648 c.p.), evidenziando le pronunce più rilevanti e il loro impatto sulla difesa penale. Le massime della Suprema Corte spiegano come valutare la consapevolezza dell’origine illecita dei beni, distinguere la ricettazione da altre fattispecie e comprendere le conseguenze penali per chi acquista, riceve o nasconde beni di provenienza delittuosa. Conoscere questi orientamenti è fondamentale per chi è accusato di ricettazione o per chi vuole tutelare i propri diritti, permettendo di impostare una strategia difensiva efficace e mirata con il supporto di un avvocato penalista esperto in diritto penale a Siracusa e Catania.

Massima: «Non integra il delitto di ricettazione la condotta di chi si accorda per la ricezione di somme derivanti dalla futura commissione di delitti di estorsione, riguardando l’accordo un bene non ancora pervenuto nel patrimonio dell’autore del delitto presupposto» (Cass. pen., n. 30494/2023). Spiegazione: Il reato di ricettazione si configura solo quando il bene di provenienza illecita è già entrato nel patrimonio dell’autore del reato presupposto. Un accordo su proventi futuri non basta a integrare il delitto.

Massima: «Il delitto di ricettazione, nell’ipotesi della mediazione, si perfeziona per il solo fatto che l’agente si intromette nel far acquistare, ricevere od occultare un bene di provenienza delittuosa, non occorrendo, a tal fine, né che il predetto metta in rapporto diretto le parti, né che la refurtiva sia effettivamente acquistata o ricevuta» (Cass. pen., n. 10334/2022). Spiegazione: Basta che una persona si intrometta nella gestione di beni di provenienza illecita per configurare la ricettazione. Non è necessario che concluda l’affare o che il bene venga effettivamente trasferito.

Massima: «In tema di ricettazione, il valore del bene è un elemento concorrente solo in via sussidiaria ai fini della valutazione dell’attenuante speciale della particolare tenuità del fatto, nel senso che, se esso non è esiguo, la tenuità deve essere sempre esclusa, mentre, se è accertata la lieve consistenza economica del bene ricettato, può verificarsi la sussistenza degli ulteriori parametri di apprezzamento della circostanza» (Cass. pen., n. 29346/2022). Spiegazione: Il valore economico del bene ricettato è rilevante per valutare la possibilità di attenuanti. Un bene di alto valore esclude automaticamente la tenuità del fatto.

Massima: «Integra il delitto di ricettazione la condotta di chi sia sorpreso nel possesso di una rilevante somma di denaro, di cui non sia in grado di fornire plausibile giustificazione, qualora, per il luogo e le modalità di occultamento della stessa, possa, anche in considerazione dei limiti normativi alla detenzione di contante, ritenersene la provenienza illecita» (Cass. pen., n. 43532/2021). Spiegazione: Il possesso ingiustificato di somme rilevanti, occultate in modo sospetto, può essere sufficiente per presumerne la provenienza illecita e configurare il reato di ricettazione.

Massima: «La ricettazione di un assegno bancario con clausola di non trasferibilità oggetto di falsificazione conserva rilevanza penale anche dopo la depenalizzazione del presupposto reato di falso in scrittura privata» (Cass. pen., n. 32775/2021). Spiegazione: Anche se il reato di falso in scrittura privata è stato depenalizzato, l’utilizzo di assegni falsificati continua a costituire ricettazione, poiché il presupposto del reato resta la provenienza illecita.

Massima: «Il possesso di un’arma clandestina integra di per sé la prova del delitto di ricettazione, poiché l’abrasione della matricola dimostra, in mancanza di elementi contrari, il proposito di occultamento e la consapevolezza della provenienza illecita dell’arma» (Cass. pen., n. 37016/2019). Spiegazione: Il possesso di un’arma priva di matricola è una prova sufficiente per configurare il reato di ricettazione, in quanto l’alterazione è finalizzata a nasconderne l’origine illecita.

Massima: «La scriminante di cui all’art. 51 cod. pen. è configurabile in relazione al delitto di ricettazione, di dati e ‘files’ oggetto di illecita sottrazione a terzi, commesso al fine di produrli all’autorità giudiziaria nell’esercizio del proprio diritto di difesa» (Cass. pen., n. 2457/2020). Spiegazione: Il reato di ricettazione può essere giustificato dal diritto di difesa, se il possesso di beni illeciti, come file sottratti a terzi, è finalizzato a produrli in giudizio per tutelare i propri interessi.

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6. Cosa fare se sei coinvolto nel reato di Ricettazione.

Il reato di ricettazione, disciplinato dall’articolo 648 del Codice Penale, si verifica quando una persona gestisce, acquista o nasconde beni di provenienza illecita, anche senza aver partecipato al reato presupposto. La Cassazione ha precisato che la consapevolezza dell’origine illecita dei beni è sufficiente per configurare il reato, mentre situazioni particolari, come accordi su beni futuri o comportamenti giustificati, possono escludere la responsabilità penale.

Gli orientamenti giurisprudenziali sottolineano l’importanza di valutare il contesto della vicenda, il valore dei beni e le modalità con cui sono stati gestiti, confermando che ogni caso richiede una analisi legale approfondita. Comprendere questi elementi è fondamentale per tutelare i propri diritti e definire una strategia difensiva efficace.

Se sei accusato di ricettazione o sospetti di essere vittima di questo reato, rivolgerti a un avvocato penalista esperto in ricettazione e diritto penale è essenziale. Lo Studio Legale Failla, con sede ad Augusta e operante tra Siracusa e Catania, offre consulenza riservata e strategie difensive personalizzate. Per un appuntamento immediato, visita la sezione Contatti del sito e richiedi assistenza.