Reato di Circonvenzione di persone incapaci – Articolo 643 codice penale

1. Cos’è il reato di Circonvenzione di persone incapaci.

La circonvenzione di persone incapaci, disciplinata dall’articolo 643 del Codice Penale, rientra tra i delitti contro il patrimonio commessi mediante frode. La norma tutela chi si trova in una condizione di fragilità psichica o mentale, come gli anziani o i soggetti affetti da infermità mentale, contro chi sfrutta tale vulnerabilità per ottenere un vantaggio economico o per indurli a compiere atti patrimoniali a loro danno.

Essere coinvolti in un procedimento per circonvenzione di incapaci, sia come indagato sia come persona offesa, richiede la massima attenzione. Si tratta infatti di un reato complesso, che comporta valutazioni medico-legali e psicologiche e spesso si intreccia con questioni familiari o successorie. In questi casi, l’assistenza di un avvocato penalista esperto è fondamentale per comprendere le implicazioni giuridiche, valutare le prove e impostare una strategia difensiva o di tutela efficace.

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2. Testo dell’articolo 643 codice penale: condotte punite e pene previste.

Il testo dell’articolo 643 del Codice Penale descrive in modo preciso le condotte che integrano il reato di circonvenzione di persone incapaci e stabilisce le pene previste per chi approfitta dello stato di vulnerabilità di un soggetto incapace. La norma mira a reprimere qualsiasi forma di inganno o pressione psicologica diretta a ottenere vantaggi economici a danno di chi non è in grado di autodeterminarsi pienamente.

Chiunque, per procurare a sé o ad altri un profitto, abusando dei bisogni, delle passioni o dell’inesperienza di una persona minore, ovvero abusando dello stato d’infermità o deficienza psichica di una persona, anche se non interdetta o inabilitata, la induce a compiere un atto che importi qualsiasi effetto giuridico per lei o per altri dannoso, è punito con la reclusione da due a sei anni e con la multa da euro 206 a euro 2.065.


3. Note procedurali dell’articolo 643 codice penale: arresto, misure cautelari, prescrizione…

Dal punto di vista procedurale, il reato di circonvenzione di persone incapaci presenta diverse implicazioni rilevanti, sia per chi è accusato sia per la persona offesa. La legge prevede specifiche regole in materia di arresto, misure cautelari personali e termini di prescrizione, che incidono concretamente sullo sviluppo del procedimento penale. Comprendere questi aspetti è essenziale per affrontare il caso con consapevolezza e valutare tempestivamente le strategie difensive o le azioni di tutela più opportune.

  • Arresto: È facoltativo in flagranza, come previsto dall’articolo 381 del Codice di Procedura Penale. Ciò significa che l’arresto può essere eseguito solo se il reato è colto nell’atto di compiersi, ma non è obbligatorio.
  • Fermo di indiziato di delitto: Non è consentito. Questo strumento, previsto per reati gravi o particolarmente urgenti, non si applica al caso previsto dall’articolo 643.
  • Misure cautelari personali: Sono consentite, in base agli articoli 280 e 287 del Codice di Procedura Penale. L’applicazione di queste misure dipende dalla gravità del caso e dalla sussistenza dei presupposti previsti dalla legge.
  • Intercettazioni di conversazioni o comunicazioni: Sono consentite come mezzo di ricerca della prova, ai sensi dell’articolo 266 del Codice di Procedura Penale. Possono essere disposte per raccogliere elementi utili all’accertamento del reato.
  • Autorità giudiziaria competente: Il procedimento è di competenza del Tribunale monocratico, come stabilito dall’articolo 33-ter del Codice di Procedura Penale.
  • Procedibilità: È d’ufficio, come indicato dall’articolo 50 del Codice di Procedura Penale. Non è necessaria una querela per avviare il procedimento.
  • Udienza preliminare: È prevista, secondo gli articoli 416 e 418 del Codice di Procedura Penale. Durante questa fase si decide se rinviare a giudizio l’imputato.
  • Termini custodiali: Sono brevi, come disciplinato dall’articolo 303 del Codice di Procedura Penale, in considerazione della pena edittale prevista per il reato.
  • Bene tutelato: Il reato tutela la libertà del consenso delle persone vulnerabili.
  • Tipologia di reato: È un reato comune, quindi può essere commesso da chiunque, senza requisiti particolari del soggetto attivo.
  • Forma di esecuzione: Il reato si realizza in forma vincolata, ossia mediante l’abuso dei bisogni, delle passioni o dell’inesperienza della vittima, oppure dello stato di infermità o deficienza psichica.
  • Svolgimento che lo perfeziona: Si configura come reato di evento, ossia è necessario che si verifichi un danno giuridico alla vittima o a terzi.
  • Natura: È un reato istantaneo, quindi si consuma nel momento in cui si realizza l’atto dannoso.
  • Prescrizione: Il termine di prescrizione è di 6 anni, come previsto dal Codice Penale per reati puniti con una pena massima entro questo limite.
  • Elemento psicologico: Richiede il dolo specifico, ovvero l’intenzione di procurare un profitto a sé o ad altri mediante l’abuso delle condizioni della vittima.
  • Tentativo: È configurabile, secondo l’orientamento giurisprudenziale prevalente. Ciò significa che il reato può essere perseguito anche se non si è consumato, purché sia stato iniziato un comportamento idoneo a realizzarlo.
  • Declaratoria di non punibilità per tenuità del fatto: È astrattamente possibile, ma può essere esclusa in presenza di una condizione di minorata difesa della vittima.
  • Messa alla prova: Non è concedibile, ai sensi dell’articolo 168-bis del Codice Penale.

4. Esempi di casi reali del reato di Circonvenzione di persone incapaci.

Per comprendere meglio come si configura nella pratica il reato di circonvenzione di persone incapaci, è utile analizzare alcuni casi reali tratti dalla giurisprudenza. Le sentenze della Corte di Cassazione offrono esempi concreti di come i giudici valutano le condotte di chi approfitta della fragilità psichica o emotiva di un soggetto per ottenere vantaggi economici. Attraverso questi casi si possono cogliere le sfumature applicative della norma e le principali linee interpretative adottate nei tribunali italiani.

Esempi dal punto di vista del presunto autore.

Mario e la falsa promessa di assistenza. Mario, un uomo di mezza età, conosce Carla, un’anziana signora con un lieve decadimento cognitivo. Approfittando della sua solitudine e della difficoltà nel gestire il patrimonio, Mario la convince a firmare un contratto per la vendita di un terreno, promettendo di occuparsi della gestione dei proventi a suo beneficio. In realtà, Mario intende trattenere i soldi per sé. Questo comportamento costituisce circonvenzione di incapaci, poiché si basa sull’abuso della condizione di vulnerabilità della vittima.

Giulia e il testamento manipolato. Giulia, un’infermiera, si avvicina a Pietro, un uomo con una grave depressione a seguito della perdita della moglie. Nel corso di settimane, lo persuade a modificare il testamento a suo favore, approfittando della sua fragilità emotiva. Al momento della pubblicazione del testamento, emerge che l’atto è stato indotto da Giulia, configurando il reato di circonvenzione di incapaci.

Luca e l’acquisto forzato. Luca, gestore di un negozio, nota che Davide, un ragazzo con una lieve disabilità intellettiva, entra spesso in negozio con del denaro. Sfruttando la sua incapacità di comprendere il valore delle cose, Luca lo convince a comprare un computer a un prezzo sproporzionato rispetto al suo reale valore, promettendogli regali futuri. Questo atto configura circonvenzione di incapaci.

Esempi dal punto di vista della persona offesa.

Anna e la donazione ingannevole. Anna, una donna di 75 anni con iniziali sintomi di Alzheimer, viene avvicinata da Franco, un conoscente che la convince a donargli una somma significativa, promettendo di prendersi cura di lei. Anna, incapace di valutare le conseguenze dell’atto, si ritrova senza i suoi risparmi e priva del supporto promesso.

Giovanni e il prestito fraudolento. Giovanni, un pensionato con difficoltà cognitive, viene indotto da Paolo, un vicino di casa, a concedergli un prestito con la promessa di restituirlo con interessi. In realtà, Paolo non ha mai avuto intenzione di rimborsare la somma, sfruttando la fiducia e la condizione di vulnerabilità di Giovanni.

Lucia e il contratto di compravendita. Lucia, una giovane donna con un disturbo psicologico, firma un contratto di vendita del suo appartamento dopo essere stata manipolata da un agente immobiliare che le fa credere che l’operazione sia necessaria per evitare problemi legali inesistenti. In seguito, Lucia si accorge del danno subito ma non riesce a recuperare il bene.

In casi complessi come questi, è fondamentale rivolgersi a un avvocato penalista esperto per valutare le possibilità di tutela legale e agire tempestivamente. Per ricevere supporto, visita la pagina Contatti del sito.


5. Cosa dice la Cassazione (con spiegazione) sul reato di Circonvenzione di persone incapaci.

La Corte di Cassazione ha più volte chiarito i confini applicativi del reato di circonvenzione di persone incapaci, fornendo interpretazioni fondamentali per distinguere i casi in cui sussiste effettivamente l’abuso della condizione di vulnerabilità. Le sue pronunce spiegano quando un comportamento integra il reato e quali elementi devono essere provati per accertare la responsabilità dell’imputato. Analizzare l’orientamento della giurisprudenza consente di comprendere come i giudici valutano le prove, l’intensità dell’inganno e lo stato di incapacità della vittima.

Massima: «Il delitto di circonvenzione di incapace non postula che la vittima versi in stato di incapacità di intendere e di volere, essendo sufficiente che sia affetta da infermità psichica o da deficienza psichica, ovvero da un’alterazione dello stato psichico che, sebbene meno grave dell’incapacità, risulti idoneo a porlo in uno stato di minorata capacità intellettiva, volitiva od affettiva, che ne affievolisca le capacità critiche» (Cass. pen., n. 23283/2023). Spiegazione: Non è necessario che la vittima sia totalmente incapace di intendere e di volere. È sufficiente che presenti una condizione psichica alterata, anche non grave, che la renda vulnerabile a manipolazioni o abusi.

Massima: «Ai fini della configurabilità del delitto di circonvenzione di persona incapace, di cui all’art. 643 cod. pen., è necessario il dolo specifico di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, di carattere non necessariamente patrimoniale, ed è sufficiente che si ingeneri un pericolo di pregiudizio per il soggetto passivo, trattandosi di reato di pericolo» (Cass. pen., n. 20677/2022). Spiegazione: Il reato si configura anche se il profitto ottenuto non è economico, purché ci sia un intento specifico di approfittare della vittima e il rischio di causarle un danno reale o potenziale.

Massima: «Il delitto di circonvenzione d’incapace si consuma all’atto dell’apprensione, eventualmente successivo all’induzione» (Cass. pen., n. 34912/2021). Spiegazione: Il reato si perfeziona nel momento in cui l’autore ottiene concretamente il vantaggio, ad esempio al momento della firma di un contratto o della donazione da parte della vittima.

Massima: «In tema di circonvenzione di incapace, la condotta di induzione, che costituisce elemento essenziale della fattispecie criminosa, può concretizzarsi anche attraverso comportamenti che implicano il ricorso a forme di violenza morale, estrinsecantisi in atti di intimidazione del soggetto passivo idonei a ridurne od eliminarne la capacità di autodeterminarsi» (Cass. pen., n. 18997/2021). Spiegazione: La circonvenzione può avvenire anche con pressioni psicologiche o intimidazioni, senza ricorrere a violenza fisica, influenzando così la capacità della vittima di prendere decisioni in modo autonomo.

Massima: «Ai fini della configurabilità del delitto di circonvenzione di persone incapaci, è necessario, da un lato, che il depauperamento patrimoniale della vittima sia effettivo e, dall’altro, che il profitto realizzato dall’agente sia caratterizzato da ingiustizia» (Cass. pen., n. 22481/2021). Spiegazione: Il reato richiede che la vittima subisca una perdita reale del proprio patrimonio e che il vantaggio ottenuto dall’autore sia ottenuto in modo illegittimo, sfruttando la condizione di vulnerabilità.

Massima: «In tema di circonvenzione di incapaci, quando il soggetto passivo sia stato indotto alla redazione di un testamento olografo, il reato si consuma con la pubblicazione dello stesso, verificandosi in tale momento la situazione di pericolo determinata dall’induzione» (Cass. pen., n. 10165/2021). Spiegazione: Se la circonvenzione riguarda un testamento, il reato si perfeziona al momento della pubblicazione, quando il documento comincia a produrre i suoi effetti, creando un rischio concreto per i diritti della vittima o dei suoi eredi.

Massima: «In tema di circonvenzione di persone incapaci, ai fini della sussistenza dell’elemento dell’induzione, non è necessario che la proposta al compimento dell’atto provenga dall’agente ma è sufficiente che questi abbia rafforzato, profittando delle minorate capacità psichiche del soggetto passivo, una decisione pregiudizievole dal medesimo già adottata»(Cass. pen., n. 29641/2020). Spiegazione: L’autore del reato può limitarsi a influenzare una decisione già presa dalla vittima, sfruttando la sua condizione di vulnerabilità, senza dover necessariamente proporre un nuovo atto.

Affrontare un caso di circonvenzione di incapaci richiede un’analisi attenta delle circostanze e una consulenza legale qualificata. Per ricevere supporto o approfondire il tuo caso, visita la pagina Contatti del sito.


6. Cosa fare se sei coinvolto nel reato di Circonvenzione di persone incapaci.

La circonvenzione di persone incapaci è un reato complesso che si realizza quando qualcuno sfrutta la fragilità psichica o emotiva di un soggetto per trarne un vantaggio ingiusto, di norma a danno del suo patrimonio. Non è necessario che la vittima sia del tutto incapace di intendere o di volere: è sufficiente che versi in una condizione di minorata capacità, tale da renderla facilmente influenzabile o manipolabile.

Questo reato può manifestarsi in molte forme: pressioni psicologiche, induzioni a compiere atti patrimoniali pregiudizievoli, oppure atti dispositivi come donazioni o testamenti redatti sotto condizionamento. In tutte queste ipotesi, la legge interviene con fermezza per tutelare la parte più debole e ripristinare l’equilibrio violato.

Se sei coinvolto in un procedimento per circonvenzione di incapaci — come indagato o come persona offesa — è fondamentale affidarti subito a un avvocato penalista esperto in materia. Solo un’assistenza qualificata ti permetterà di comprendere le accuse, valutare le prove e impostare la migliore strategia di difesa o di tutela.
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