1. Cos’è il reato di Danneggiamento.
Il reato di Danneggiamento, previsto dall’Articolo 635 del Codice Penale, rientra tra i delitti contro il patrimonio. La norma punisce chi, distrugge, deteriora o rende inutilizzabili beni mobili o immobili altrui senza autorizzazione. Si tratta di una fattispecie che lede il diritto di proprietà o di possesso.
La portata giuridica di questo reato è ampia e varia enormemente in base alla qualificazione del fatto: il Danneggiamento semplice è procedibile a querela, mentre il Danneggiamento aggravato (ad esempio, per violenza su cose esposte a pubblica fede) è perseguito d’ufficio e comporta pene più severe. L’analisi attenta di queste circostanze è fondamentale, non solo per distinguere il reato da fattispecie più gravi come la Devastazione (Art. 419 c.p.), ma anche per definire la strategia processuale.
2. Testo dell’articolo 635 codice penale: condotte punite e pene previste.
Per comprendere appieno il reato di Danneggiamento, è essenziale analizzare come l’Articolo 635 del Codice Penale struttura le condotte punite e le pene previste. La norma distingue chiaramente tra il Danneggiamento semplice e le diverse ipotesi aggravate che comportano un drastico aumento della pena e mutano la procedibilità. Conoscere questa distinzione è fondamentale per valutare la posizione dell’indagato e per comprendere quali strumenti di tutela spettano alla persona offesa.
Chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende, in tutto o in parte, inservibili cose mobili o immobili altrui con violenza alla persona o con minaccia ovvero in occasione del delitto previsto dall’articolo 331, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni.
Alla stessa pena soggiace chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende, in tutto o in parte, inservibili le seguenti cose altrui:
edifici pubblici o destinati a uso pubblico o all’esercizio di un culto o immobili compresi nel perimetro dei centri storici, ovvero immobili i cui lavori di costruzione, di ristrutturazione, di recupero o di risanamento sono in corso o risultano ultimati o altre delle cose indicate nel numero 7) dell’articolo 625;
opere destinate all’irrigazione;
piantate di viti, di alberi o arbusti fruttiferi, o su boschi, selve o foreste, ovvero su vivai forestali destinati al rimboschimento;
attrezzature e impianti sportivi al fine di impedire o interrompere lo svolgimento di manifestazioni sportive.
Chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende, in tutto o in parte, inservibili cose mobili o immobili altrui in occasione di manifestazioni che si svolgono in luogo pubblico o aperto al pubblico è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa fino a 10.000 euro.
Chiunque, all’interno o nelle pertinenze di strutture sanitarie o socio-sanitarie residenziali o semiresidenziali, pubbliche o private, con violenza alla persona o con minaccia ovvero in occasione delle condotte previste nell’articolo 583 quater, secondo comma, distrugge, disperde, deteriora o rende, in tutto o in parte, inservibili cose mobili o immobili altrui ivi esistenti o comunque destinate al servizio sanitario o socio-sanitario è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa fino a 10.000 euro. Se il fatto è commesso da più persone riunite, la pena è aumentata.
Per i reati di cui ai commi precedenti, la sospensione condizionale della pena è subordinata all’eliminazione delle conseguenze dannose o pericolose del reato, ovvero, se il condannato non si oppone, alla prestazione di attività non retribuita a favore della collettività per un tempo determinato, comunque non superiore alla durata della pena sospesa, secondo le modalità indicate dal giudice nella sentenza di condanna.
Nei casi previsti dal primo comma, nonché dal secondo comma, numero 1), limitatamente ai fatti commessi su cose esposte per necessità o per consuetudine o per destinazione alla pubblica fede, ai sensi dell’articolo 625, primo comma, numero 7), il delitto è punibile a querela della persona offesa. Si procede tuttavia d’ufficio se il fatto è commesso in occasione del delitto previsto dall’articolo 331 ovvero se la persona offesa è incapace, per età o per infermità.
3. Note procedurali dell’articolo 635 codice penale: arresto, misure cautelari, prescrizione…
Sul piano processuale, il reato di Danneggiamento presenta aspetti di rilievo che incidono concretamente sulla posizione dell’indagato e sulla tutela della persona offesa. Il procedimento muta radicalmente a seconda della qualificazione: il Danneggiamento semplice è procedibile a querela e ha una disciplina cautelare blanda, mentre il Danneggiamento aggravato è perseguito d’ufficio e comporta un regime di arresto e misure più severe. Comprendere questa distinzione è essenziale per la strategia difensiva.
- Arresto in Flagranza: L’arresto è facoltativo solo per i casi previsti dal comma 2 e 3. Non è consentito per il comma 1, il che rappresenta un difetto di coordinamento legislativo che crea difficoltà strategiche e interpretative, nonostante il comma 1 riguardi ipotesi potenzialmente più gravi.
- Fermo e Misure Cautelari: Il Fermo di indiziato di delitto non è consentito in alcun caso. Le Misure cautelari coercitive sono ammesse seguendo lo stesso criterio dell’arresto: solo per il comma 3 (Danneggiamento Aggravato) e risultano escluse per l’ipotesi base del comma 1.
- Intercettazioni: Le intercettazioni telefoniche e ambientali non sono ammesse come mezzo di ricerca della prova per il reato di Danneggiamento.
- Autorità Giudiziaria Competente: La competenza generale è del Tribunale monocratico. Tuttavia, per i casi previsti dal comma 1 (ipotesi base), la competenza è attribuita al Giudice di pace, con limitazioni importanti come l’impossibilità di applicare la sospensione condizionale della pena.
- Procedibilità: Il reato è perseguibile a querela per il primo comma (Danneggiamento semplice). Si procede d’ufficio in tutti gli altri commi e nei casi di violenza domestica commessa da soggetti ammoniti (con pena aumentata).
- Natura e Perfezionamento: Il bene tutelato è il diritto all’integrità delle cose. Il reato è di natura comune, ha natura istantanea e si perfeziona con il verificarsi dell’evento dannoso. La Forma di esecuzione è vincolata per il comma 1 (richiede violenza) e libera per il comma 2 (aggravato).
- Elemento Psicologico e Tentativo: È richiesto il dolo specifico in particolare per il numero 4 del comma 2. Il Tentativo è configurabile.
- Giudizio e Benefici: L’Udienza preliminare non è prevista. I termini custodiali sono brevi. La Non punibilità per tenuità del fatto e la Messa alla prova sono possibili, ma occorre considerare le limitazioni e le condizioni previste dalla legge.
4. Esempi di casi reali del reato di Danneggiamento.
Per comprendere appieno come si configura il reato di danneggiamento (Art. 635 c.p.) nella pratica, è utile analizzare alcuni casi reali che chiariscono come la giurisprudenza interpreti l’arbitrarietà della condotta e l’intento di appropriazione d’uso.
Esempi dal punto di vista del presunto autore.
Danneggiamento di un autobus in servizio pubblico. Paolo imbratta i finestrini di un autobus in servizio pubblico con vernice spray, rendendolo inutilizzabile in sicurezza. La destinazione del veicolo a un pubblico servizio configura l’aggravante specifica prevista dal comma secondo, n. 1, dell’Art. 635 c.p. L’azione penale, in questo caso, è perseguita d’ufficio e comporta pene più severe rispetto al danneggiamento base.
Vetrina infranta durante una protesta. Luca lancia un sasso contro la vetrina di un negozio, rompendo il vetro. Nonostante la rottura avvenga in pubblico, l’aggravante della pubblica fede (Art. 625, n. 7) viene esclusa poiché i dipendenti sono all’interno e mantengono una vigilanza continua sul bene. La difesa in questi casi deve lottare per la derubricazione a danneggiamento semplice, procedibile a querela.
Forzatura di un cancello per accedere a un garage. Giovanni forza il cancello d’ingresso di un garage privato, danneggiando la serratura per accedere. Il danneggiamento è aggravato poiché il cancello, non essendo direttamente sorvegliato, è considerato esposto alla pubblica fede (ossia alla fiducia della collettività nella sua integrità). Questo fa scattare la procedibilità d’ufficio e un aumento della pena.
Esempi dal punto di vista della persona offesa.
Imbrattamento di un treno pubblico. Anna, pendolare, subisce il danno indiretto di un treno pubblico imbrattato con vernice, che impedisce la visibilità e causa la sospensione del servizio. Il danno al mezzo pubblico rientra nelle ipotesi aggravate del comma secondo dell’Art. 635 c.p., dato che l’opera è destinata a un pubblico servizio. La tua assistenza è fondamentale per agire per il risarcimento del danno (anche quello da turbativa).
Distruzione di un’opera di irrigazione. Mario, agricoltore, scopre che i canali di irrigazione della sua proprietà sono stati intenzionalmente ostruiti da un vicino, danneggiando le coltivazioni. Poiché i canali di irrigazione sono un’opera destinata a un’utilità pubblica o collettiva, la condotta configura una responsabilità aggravata per l’autore.
Forzatura della porta di un’abitazione. Francesca rientra a casa e trova la porta d’ingresso danneggiata da un tentativo di scasso. Poiché la porta si affaccia sulla pubblica via, la giurisprudenza la considera esposta alla pubblica fede, aggravando il reato. La tua consulenza è cruciale per la persona offesa per garantire che il reato venga qualificato come danneggiamento aggravato, assicurando una pena più severa per l’autore.
5. Cosa dice la Cassazione (con spiegazione) sul reato di Danneggiamento.
La giurisprudenza della Corte di Cassazione ha avuto un ruolo decisivo nel chiarire i confini applicativi del reato di danneggiamento, precisando quando una condotta può considerarsi penalmente rilevante e quando, invece, rientra in un mero illecito civile. Le sentenze della Cassazione offrono importanti spunti interpretativi per la difesa dell’imputato (soprattutto sulla procedibilità a querela) e per la tutela della persona offesa, aiutando a comprendere come i giudici valutano l’intenzionalità del gesto e la reale entità del danno.
Massima: «Ai fini della configurabilità dell’aggravante di cui all’art. 635, comma secondo, n. 1, cod. pen., assume rilievo la destinazione del bene danneggiato all’esercizio di un pubblico servizio e, quindi, la connotazione pubblicistica dell’attività cui lo stesso è destinato, essendo, invece, ininfluente che la proprietà appartenga a un soggetto di natura privatistica, che operi in regime di appalto o di concessione» (Cass. pen., n. 29538/2023). Spiegazione: Il reato di danneggiamento aggravato si applica quando il bene colpito è destinato a un pubblico servizio, indipendentemente dalla proprietà. Ad esempio, danneggiare un autobus utilizzato per il trasporto pubblico costituisce aggravante, anche se il mezzo appartiene a una società privata in appalto.
Massima: «Non integra il delitto di danneggiamento aggravato ex art. 635, comma secondo, n. 1, cod. pen., in relazione all’ipotesi di cui all’art. 625, comma primo, n. 7, cod. pen., la condotta di chi infrange la vetrina di un esercizio commerciale, al cui interno si trova il personale addetto che ha la diretta percezione di cosa avviene all’esterno» (Cass. pen., n. 27050/2023). Spiegazione: Se un bene è sorvegliato direttamente dal proprietario o dal personale, come nel caso di una vetrina visibile dall’interno di un negozio, non si applica l’aggravante del bene esposto alla pubblica fede. La vigilanza continua sul bene esclude la particolare tutela prevista dalla norma.
Massima: «Il delitto di furto aggravato dalla violenza sulle cose non concorre con il delitto di danneggiamento delle medesime cose, ma lo assorbe nel caso in cui la violenza si trovi in rapporto funzionale con l’esecuzione della condotta di furto» (Cass. pen., n. 25953/2022). Spiegazione: Se il danneggiamento di un bene è finalizzato a commettere un furto, questo viene assorbito dal reato di furto aggravato. Ad esempio, rompere una vetrina per rubare gli oggetti all’interno costituisce una unica condotta aggravata.
Massima: «Integra il reato di danneggiamento un imbrattamento esteso ed oscurante dei finestrini di un treno, atteso che la condotta, ostacolando la piena visibilità esterna, impedisce l’utilizzo del mezzo, stante il pericolo per la sicurezza del trasporto» (Cass. pen., n. 37876/2020). Spiegazione: Un imbrattamento che compromette la funzionalità di un bene, come i finestrini di un treno, rientra nel reato di danneggiamento. L’impedimento all’utilizzo del mezzo pubblico giustifica la maggiore gravità della condotta.
Massima: «Il reato di danneggiamento può essere realizzato anche mediante una condotta omissiva, a condizione che dal mancato compimento dell’azione doverosa scaturiscano le condizioni di fatto in grado di danneggiare il bene altrui» (Cass. pen., n. 25171/2019). Spiegazione: Il danneggiamento può verificarsi anche per omissione. Ad esempio, un amministratore che non adotta misure necessarie per proteggere un bene pubblico può essere ritenuto responsabile se il mancato intervento causa un danno.
Massima: «Integra un’ipotesi di danneggiamento aggravato, commesso su cose esposte alla pubblica fede, la forzatura della porta di ingresso di un’abitazione affacciata sulla pubblica via, a nulla rilevando che all’interno sia presente il proprietario» (Cass. pen., n. 8634/2018). Spiegazione: Una porta d’ingresso affacciata su una strada pubblica è considerata esposta alla pubblica fede. Anche se il proprietario è presente all’interno, l’aggravante è applicabile poiché la vigilanza diretta sul bene non è possibile.
Massima: «In tema di danneggiamento, integra il reato di cui all’art. 635 cod. pen. la forzatura di una serratura, in quanto arreca alla cosa un danno di natura irreversibile, sebbene riparabile ad opera dell’uomo, e una modificazione funzionale e strutturale, non irrilevante neppure sotto il profilo economico» (Cass. pen., n. 47705/2014). Spiegazione: La forzatura di una serratura costituisce un danno rilevante sia sotto il profilo economico che funzionale. Anche se il danno è riparabile, la modificazione irreversibile del bene configura comunque il reato di danneggiamento.
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6. Cosa fare se sei coinvolto nel reato di Danneggiamento.
Il reato di Danneggiamento è complesso: il Danneggiamento semplice è procedibile a querela, mentre il Danneggiamento aggravato (per pubblica fede o servizio pubblico) è perseguito d’ufficio e comporta pene più severe. La Cassazione ha ribadito che la difesa deve esaminare attentamente la sussistenza delle aggravanti (es. la vigilanza continua esclude la pubblica fede) per determinare la corretta strategia processuale.
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