Reato di Calunnia – Articolo 368 codice penale

1. Cos’è il reato di Calunnia.

Il reato di Calunnia, disciplinato dall’Articolo 368 del Codice Penale, è un delitto di massima gravità contro l’Amministrazione della Giustizia. Si configura quando un soggetto, agendo con piena consapevolezza dell’innocenza altrui, incolpa una persona determinata di aver commesso un reato.

La Calunnia si distingue nettamente dalla Simulazione di reato (Art. 367 c.p.) perché non si limita a far avviare un procedimento contro ignoti, ma è diretta contro una vittima individuata. L’azione può realizzarsi in due forme:

  1. Calunnia Formale: Incolpando la vittima con denuncia, querela o istanza all’Autorità.
  2. Calunnia Materiale: Simulando le tracce di un reato a carico della persona innocente (ad esempio, nascondendo la refurtiva nell’auto della vittima).

Questo delitto lede due beni giuridici fondamentali: la legalità dell’azione giudiziaria e l’onore/libertà personale dell’innocente. La sua gravità è tale da comportare pene molto severe (reclusione da due a sei anni) che aumentano drasticamente in caso di condanna ingiusta della vittima.


2. Testo dell’articolo 368 codice penale: condotte punite e pene previste.

Per comprendere la gravità e la struttura della norma, è fondamentale analizzare come l’Articolo 368 del Codice Penale sanzioni chi incolpa un innocente, configurando un delitto di massima severità contro l’Amministrazione della Giustizia. La legge stabilisce pene elevate e le aumenta drasticamente (Calunnia aggravata dall’evento) se l’accusa determina una condanna ingiusta. L’analisi del testo è cruciale per la difesa, in quanto il delitto si perfeziona con la consapevolezza dell’innocenza della persona offesa.

Chiunque, con denuncia, querela, richiesta o istanza, anche se anonima o sotto falso nome, diretta all’Autorità giudiziaria o ad un’altra Autorità che a quella abbia obbligo di riferirne o alla Corte penale internazionale, incolpa di un reato taluno che egli sa innocente, ovvero simula a carico di lui le tracce di un reato, è punito con la reclusione da due a sei anni.

La pena è aumentata se s’incolpa taluno di un reato pel quale la legge stabilisce la pena della reclusione superiore nel massimo a dieci anni, o un’altra pena più grave.

La reclusione è da quattro a dodici anni, se dal fatto deriva una condanna alla reclusione superiore a cinque anni; è da sei a venti anni, se dal fatto deriva una condanna all’ergastolo.


3. Note procedurali dell’articolo 368 codice penale: arresto, misure cautelari, prescrizione…

Dal punto di vista processuale, il reato di Calunnia (Art. 368 c.p.) è un delitto di massima gravità che, data la consapevolezza dell’innocenza della vittima, è sempre procedibile d’ufficio. La disciplina cautelare (arresto e fermo) e la competenza (Monocratico vs. Collegiale) mutano drasticamente in base al danno processuale arrecato (ad esempio, se l’accusa falsa deriva in una condanna ingiusta), rendendo il procedimento estremamente rigoroso e i termini di prescrizione molto lunghi.

  • Arresto in Flagranza: L’arresto è facoltativo in flagranza per le ipotesi meno gravi (commi 1, 2, 3, prima ipotesi) (Art. 381 c.p.p.). Diventa obbligatorio in flagranza solo per la gravissima ipotesi del terzo comma, seconda parte (se deriva una condanna ingiusta all’ergastolo, Art. 380 c.p.p.).
  • Fermo di Indiziato di Delitto: Lo strumento del fermo non è consentito per le ipotesi meno gravi (primo e secondo comma). È invece consentito per il terzo comma (Art. 384 c.p.p.), dato il limite edittale elevato.
  • Misure Cautelari Personali: Le misure restrittive della libertà personale sono pienamente consentite (Artt. 280 e 287 c.p.p.), data la gravità del delitto contro la giustizia.
  • Intercettazioni: Le intercettazioni di conversazioni o comunicazioni sono consentite come mezzo di ricerca della prova (Art. 266 c.p.p.).
  • Autorità Giudiziaria Competente (Variazione Cruciale): La competenza varia in base all’esito dell’accusa: a) Tribunale Monocratico: Competente per i reati meno gravi (commi 1 e 2); b) Tribunale Collegiale: Competente per l’ipotesi aggravata dal terzo comma (condanna ingiusta).
  • Procedibilità e Giudizio: Il reato è perseguibile d’ufficio (Art. 50 c.p.p.) e l’Udienza preliminare è prevista (Artt. 416 e 418 c.p.p.).
  • Bene Tutelato e Tipologia del Reato: La norma protegge l’amministrazione della giustizia e la libertà/onore del soggetto falsamente incolpato. È un reato comune.
  • Forma di Esecuzione (Duplice): La condotta è vincolata per la prima ipotesi (denuncia/querela) e libera per la simulazione di tracce. Il reato è di natura istantanea, consumandosi con la sola azione (denuncia) o con la simulazione delle tracce.
  • Prescrizione e Termini Custodiali: La prescrizione varia drasticamente: 6 anni (ipotesi base), 12 anni (ipotesi di condanna fino a 5 anni) e 20 anni (ipotesi di condanna all’ergastolo). I termini custodiali sono brevi per l’ipotesi base e diventano medi o lunghi a seconda della gravità.
  • Elemento Psicologico e Tentativo: Richiesto dolo generico (consapevolezza dell’innocenza e volontà di incolpare). La configurabilità del Tentativo è controversa in giurisprudenza.
  • Benefici e Limiti: La Declaratoria di non punibilità per tenuità del fatto è possibile. La Messa alla prova non è concedibile (Art. 168-bis c.p.).

4. Esempi di casi reali del reato di Calunnia.

Per comprendere come si configura il reato di Calunnia (Art. 368 c.p.), è fondamentale analizzare casi reali che chiariscono il cruciale requisito del dolo specifico (la scienza dell’innocenza) e il discrimine che distingue questo grave delitto dalla Simulazione di reato. Questi esempi illustrano come la giurisprudenza valuti le false accuse contro una persona determinata.

Esempi dal punto di vista del presunto autore.

Falsa denuncia di smarrimento (incolpare una persona determinata).

Luca denuncia lo smarrimento di un assegno che in realtà aveva consegnato al suo creditore, Mario. Sebbene Luca non accusi formalmente Mario di furto, la sua falsa denuncia è idonea a far partire un procedimento penale a carico di una persona determinata (Mario, l’ultimo possessore noto). La condotta di Luca integra la Calunnia, perché la simulazione è funzionale a incolpare un soggetto preciso (il soggetto che negozierà l’assegno), sapendolo innocente del furto.

Accusa falsa per discolparsi (violazione del diritto di difesa).

Marco, indagato per spaccio di droga, durante l’interrogatorio, accusa falsamente il suo amico Daniele di essere il vero fornitore della droga, sapendo che Daniele è innocente. Marco non può invocare il diritto di difesa per discolparsi. La Cassazione chiarisce che il diritto di difesa non include il diritto di mentire incolpando un innocente, configurando pienamente il reato di Calunnia.

Ritrattazione tarda (il reato si è consumato).

Giovanni accusa falsamente l’ex socio di furto. Dopo che le indagini sono state avviate e la Polizia Giudiziaria ha compiuto accertamenti (es. sentendo i testimoni), Giovanni si presenta per ritrattare la denuncia. La ritrattazione non annulla la punibilità. Poiché il turbamento all’Amministrazione della Giustizia si è già verificato, la ritrattazione è valutata solo come circostanza attenuante (ravvedimento operoso) e non come causa di esclusione del reato.

Esempi dal punto di vista della persona offesa.

Falsa accusa tramite atto di ufficio (Forze dell’Ordine).

Fabio (il cittadino) è incolpato falsamente di resistenza a pubblico ufficiale tramite una annotazione di servizio redatta dall’agente Rossi, che sa essere falsa. La Calunnia si configura. La vittima, in questo caso, è incolpata da un pubblico ufficiale tramite un atto di ufficio (l’annotazione). Questa falsa accusa è idonea a far partire il procedimento a carico di Fabio.

Condanna ingiusta (aggravante per l’evento).

Antonio viene falsamente accusato di Estorsione da Paolo. A seguito del procedimento ingiusto, Antonio viene condannato in via definitiva a sette anni di reclusione. Questo è il caso più grave. La Calunnia è aggravata dall’evento condanna ingiusta (Art. 368, comma 3, c.p.) e comporta per Paolo una pena da quattro a dodici anni, oltre al diritto di Antonio al risarcimento per l’errore giudiziario.

Falsità su un reato già avvenuto (simulazione).

Maria è accusata ingiustamente di aver rubato una costosa collana. In realtà, un furto in casa è avvenuto, ma l’accusatore ha falsamente inserito la collana inesistente nell’elenco degli oggetti rubati per ottenere più soldi dall’assicurazione. Anche se il furto è vero, la falsità sulla qualità e quantità del bene (la collana) è idonea a costituire Calunnia (se si individua Maria come responsabile) o Simulazione di reato (se l’accusa è contro ignoti). La vittima deve assicurarsi che la Procura contesti la falsità dei dettagli.


5. Cosa dice la Cassazione (con spiegazione) sul reato di Calunnia.

La Corte di Cassazione ha svolto un ruolo essenziale nel definire i confini operativi dell’Articolo 368 c.p., concentrandosi sul dolo specifico (la scienza dell’innocenza altrui) e sul cruciale rapporto tra l’accusa falsa e il diritto di difesa dell’imputato. Le massime chiariscono inoltre la netta distinzione tra Calunnia e Simulazione di reato, stabilendo che, per la Calunnia, la ritrattazione non annulla il reato e il delitto si configura se l’incolpazione è idonea a determinare un procedimento a carico di una persona determinata.

Discrimine essenziale: la vittima è determinata.

Massima: «La falsa denuncia di smarrimento di assegni bancari, presentata da un soggetto dopo averli consegnati ad altra persona in adempimento di un’obbligazione, integra il delitto di calunnia in quanto, sebbene non contenga un’accusa diretta concernente uno specifico reato, è idonea a determinare ragionevolmente l’apertura di un procedimento penale, per un fatto procedibile d’ufficio, a carico di persona determinata» (Cassazione penale, Sez. VI, n. 7573/2023).

Spiegazione: Questa massima è cruciale per distinguere la Calunnia (più grave) dalla Simulazione di reato (Art. 367 c.p.). La Calunnia si configura se la falsa accusa è idonea a far partire un procedimento a carico di una persona individuata o individuabile (anche se non espressamente nominata), sapendo che questa è innocente.

Limiti al diritto di difesa (la negazione è legittima, l’accusa falsa no).

Massima: «In tema di rapporto tra calunnia e diritto di difesa, l’esclusione di tale delitto dal novero di quelli rispetto ai quali si applica la causa di esclusione della colpevolezza di cui all’art. 384, comma primo, cod. pen. comporta che nessuno spazio di operatività deve riconoscersi all’esercizio del diritto scriminante di difesa ex art. 51, comma primo, prima parte, cod. pen. – altrimenti incidendosi sull’antigiuridicità della condotta – nei casi in cui l’imputato, lungi dal limitarsi a una generica negazione della fondatezza degli addebiti mossigli e/o della veridicità degli elementi di accusa, si difenda accusando specificamente terzi, che sa essere innocenti, di aver commesso reati» (Cassazione penale, Sez. II, n. 17705/2022).

Spiegazione: Questo è il punto più delicato della difesa. La Corte stabilisce che il diritto di difesa non include il diritto di mentire incolpando falsamente un innocente. L’imputato può negare la propria colpevolezza, ma non può accusare un innocente (Calunnia) per discolparsi.

Prova e incolpazione del pubblico ufficiale (annotazione di servizio).

Massima: «Integra il delitto di calunnia la condotta dell’appartenente alle forze dell’ordine che redige un’annotazione di servizio con la quale riferisce la commissione di più episodi delittuosi, pur essendo consapevole della falsità di alcuni di essi» (Cassazione penale, Sez. V, n. 45821/2018).

Spiegazione: La Calunnia non avviene solo tramite querela formale. L’atto può essere una annotazione di servizio (un atto interno del P.U.) che incolpa falsamente un soggetto. Questo è cruciale per i reati commessi da Forze dell’Ordine: la Calunnia si configura anche se solo una parte dei fatti riportati nell’atto è falsa.

Calunnia contro un defunto (esclusione del reato).

Massima: «Non integra il delitto di calunnia la simulazione di tracce di reato a carico di persona già deceduta al momento della condotta, non essendovi la possibilità di inizio di un procedimento penale nei confronti di un innocente» (Cassazione penale, Sez. I, n. 34894/2022).

Spiegazione: La Calunnia ha come obiettivo l’avvio di un procedimento penale ingiusto contro un innocente. Se la persona incolpata è già morta, non può essere processata. In questo caso, il fatto non è Calunnia (ma potrebbe essere Diffamazione o Simulazione di reato se l’accusa è generica).

Tentativo e condizione di procedibilità assente.

Massima: «Non è configurabile il delitto di calunnia quando la falsa accusa abbia ad oggetto fatti per i quali l’esercizio dell’azione penale è paralizzato dal difetto di una condizione di procedibilità… risultando la condotta inidonea a determinare la possibilità dell’inizio di un procedimento penale» (Cassazione penale, Sez. V, n. 40274/2021).

Spiegazione: La Calunnia è un reato di pericolo. Se l’accusa falsa riguarda un reato per il quale, ad esempio, manca una condizione di procedibilità (come l’autorizzazione a procedere), il delitto non si configura perché la condotta è inidonea a raggiungere il suo scopo (avviare il procedimento).

Ritrattazione: non esclude la punibilità.

Massima: «La spontanea “ritrattazione” della denuncia non esclude la punibilità del delitto di calunnia, integrando un “post factum” irrilevante rispetto all’avvenuto perfezionamento del reato, eventualmente valutabile quale circostanza attenuante ai sensi dell’art. 62, n. 6, cod. pen.» (Cassazione penale, Sez. VI, n. 1616/2022).

Spiegazione: A differenza della Simulazione di reato (Art. 367 c.p.) (dove la ritrattazione immediata può scriminare il fatto), nella Calunnia la ritrattazione non annulla il reato. Si tratta solo di un elemento valutabile come circostanza attenuante (ravvedimento operoso) dal giudice in sede di pena.

Falsa incolpazione e condizioni di procedibilità (querela tardiva).

Massima: «Configura il delitto di calunnia la falsa incolpazione di reati procedibili a querela e questa sia stata presentata tardivamente, qualora per l’accertamento dell’insussistenza della causa di procedibilità si renda comunque necessario l’avvio del procedimento penale e lo svolgimento di accertamenti che richiedano apposite indagini» (Cassazione penale, Sez. VI, n. 22309/2018).

Spiegazione: Anche se il reato simulato non era procedibile (es. la querela era scaduta), se la denuncia falsa era idonea a far partire comunque le indagini preliminari per verificare l’insussistenza di quella condizione, il reato di Calunnia si configura ugualmente.


6. Cosa fare se sei coinvolto nel reato di Calunnia.

Il reato di Calunnia (Art. 368 c.p.) è un delitto di massima gravità contro l’Amministrazione della Giustizia e l’onore della vittima, punito con la reclusione da due a sei anni, con aumenti drastici in caso di condanna ingiusta che possono arrivare fino a venti anni. La strategia di difesa si concentra immediatamente sull’elemento cruciale del dolo, ovvero la scienza dell’innocenza della persona incolpata.

A differenza della Simulazione di reato (Art. 367 c.p.), nella Calunnia la ritrattazione non annulla il reato, ma può essere valutata dal giudice solo come circostanza attenuante (ravvedimento operoso). Pertanto, la difesa deve focalizzarsi sul dimostrare che l’agente non era pienamente consapevole dell’innocenza altrui o che l’accusa era manifestamente inidonea a far partire il procedimento penale.

Dato che il reato è procedibile d’ufficio, è indispensabile agire immediatamente. Il nostro studio è specializzato nell’analisi del dolo e nella gestione delle conseguenze del delitto, sia per la persona offesa, nel perseguire la pena massima e ottenere il risarcimento del danno, sia per l’accusato, nel provare la mancanza di dolo specifico per evitare la pena.

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